L'Associazione commercianti svizzeri di bestiame: «Si rischia di mettere in pericolo la vita di persone e del bestiame»
ZURIGO - Cosa succede quando una scelta di vita diventa ossessione, al punto da sconfinare nell'illegalità? Lo ha scoperto sulla sua pelle (o meglio, sul suo camion), un trasportatore di bestiame che, in viaggio su un'autostrada svizzera, a giugno, è stato improvvisamente ostacolato da un altro veicolo. L'auto era tappezzata di adesivi animalisti. Sul parafango posteriore compariva la scritta: «Stop al trasporto bestiame».
Il caso non è isolato. Negli ultimi nove mesi sono almeno quattro gli episodi simili registrati in Svizzera, come afferma Peter Bosshard, CEO dell'Associazione commercianti svizzeri di bestiame.
L'associazione ha sporto denuncia contro ignoti. Ma, fino ad ora, il militante animalista non è stato trovato.
Bosshard è allarmato: «I trasportatori di animali sono stati avvertiti. Ma questi attacchi sono pericolosi e possono avere conseguenze nefaste per l'uomo e per le bestie trasportate». Per il CEO è solo fortuna se fino ad ora non si è fatto male nessuno.
Gli attacchi non si limitano a questo. Alcuni camion sono stati imbrattati con vernice spray. E così i camionisti diventano, nella mente di questi militanti, «trasportatori di morte». Non sono mancate neppure violazioni di domicilio commesse presso aziende che commerciano la carne. O ancora scritte nei supermercati vicino alla carne del tipo "carne = morte".
Recentemente sono stati deturpati anche i manifesti pubblicitari di McDonald's alla stazione centrale di Zurigo. I mangiatori di carne vengono descritti come cannibali. Il nutrirsi di carne viene equiparato al commettere un omicidio.
Angela Stähli, vegana e blogger, si distanzia da queste azioni. «Da vegana invoco la tolleranza verso tutte le abitudini alimentari. Non mi è mai venuto in mente di demonizzare i mangiatori di carne o di cercare di convertire qualcuno al veganismo. Importante è la discussione su un piano oggettivo».