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VAUDSei una cavia? Niente indennizzo se hai disturbi neurologici

11.08.16 - 14:47
Il Tribunale federale ha rifiutato la richiesta di un paziente colpito da un cancro che aveva partecipato a una nuova chemioterapia
Sei una cavia? Niente indennizzo se hai disturbi neurologici
Il Tribunale federale ha rifiutato la richiesta di un paziente colpito da un cancro che aveva partecipato a una nuova chemioterapia

LOSANNA - Un paziente afflitto da gravi disturbi neurologici dopo aver partecipato ad uno studio relativo ad una nuova chemioterapia, condotto dal Centro ospedaliero universitario vodese (CHUV), non riceverà la benché minima compensazione. Il Tribunale federale (TF) ha rifiutato in ultima istanza la sua domanda di indennizzo.

Colpito da un cancro al colon, il paziente aveva subito nel luglio 2005 l'ablazione del tumore. Poco tempo dopo, i medici che lo avevano in cura lo hanno indirizzato al Centro multidisciplinare di oncologia affinché fosse valutata la necessità di un trattamento volto a prevenire le ricadute.

La cura sperimentale - Consigliato in questo senso, il paziente ha accettato di partecipare ad una ricerca, le cui condizioni garantivano una «piena» compensazione in caso di danni subiti nel quadro dello studio. Dopo la somministrazione di una decina di dosi di chemioterapia, il paziente ha presentato problemi di insensibilità alle estremità delle mani e dei piedi.

Uno specialista ha diagnosticato successivamente una neuropatia «severa e invalidante, con conseguenze psichiatriche». Ciononostante, la Fondazione del centro multidisciplinare di oncologia ha rifiutato qualsiasi compensazione, rilevando che il paziente ha fatto parte di un gruppo a cui non era stato somministrato l'anticorpo oggetto dello studio.

Secondo la Fondazione, il paziente ha reagito ad un'altra sostanza integrata nella chemioterapia, ma che non costituiva l'oggetto della ricerca. Di conseguenza, l'uomo non può beneficiare della clausola che garantisce una compensazione in caso di danni subiti "nel quadro dello studio".

Il danno e la beffa - Il rifiuto della Fondazione è stato confermato successivamente dalla giustizia vodese, che ha peraltro addebitato al paziente - vittima nel frattempo di una depressione consecutiva ai suoi problemi neurologici - le spese della perizia condotta sul suo caso, per un importo di 17'000 franchi.

Nella sentenza pubblicata oggi, i giudici federali condividono il parere delle istanze inferiori. Dal punto di vista oggettivo, non è possibile costringere la Fondazione a compensare danni «che non sono in relazione con l'introduzione nell'organismo del paziente dell'anticorpo oggetto dello studio», rileva il TF.

L'obbligo imposto alla Fondazione non può comprendere «tutte le reazioni e intolleranze che il paziente potrebbe presentare a causa della sua partecipazione allo studio, anche se esse risultano dalla somministrazione del trattamento standard».

Oltre a dover pagare di tasca propria la perizia, il paziente sarà costretto a farsi carico delle spese giudiziarie, nonché a versare alla fondazione un'indennità di 4000 franchi.

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COMMENTI
 

Corsica 7 anni fa su tio
che schifo!

The Equalizer Jr. 7 anni fa su tio
sempre meno fiero di essere svizzero... ribrezzo..

kavallo??STORT 7 anni fa su tio
Paese Delle assicurazioni.
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