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ZURIGOOmicidio di Seefeld, l'UDC contro Jacqueline Fehr

10.07.16 - 14:47
Inamissibile per il partito che la fuga di un criminale accusato di reati gravi sia tenuta nascosta per oltre una settimana
Omicidio di Seefeld, l'UDC contro Jacqueline Fehr
Inamissibile per il partito che la fuga di un criminale accusato di reati gravi sia tenuta nascosta per oltre una settimana

ZURIGO - Dure critiche dell'UDC zurighese alla consigliera di Stato socialista Jacqueline Fehr dopo l'omicidio avvenuto il 30 giugno per strada nel capoluogo e nel quale sarebbe coinvolto un 23enne detenuto fuggito durante un congedo.

Il gruppo UDC in Gran Consiglio ha chiesto oggi al Dipartimento della giustizia cantonale "una fine della catastrofica politica del viziare" i detenuti. Il partito critica poi in particolare il fatto che la consigliera di Stato Fehr, che dirige il dipartimento, non abbia informato il pubblico per oltre una settimana del fatto che un detenuto pericoloso fosse scomparso durante un congedo non accompagnato.

Il 23enne cittadino svizzero non era rientrato il 23 giugno nel penitenziario zurighese di Pöschwies, dove era rinchiuso per una serie di reati. Della fuga si è però appreso soltanto sabato 2 luglio - nove giorni dopo - quando la polizia ha pubblicato un appello ad eventuali testimoni poiché l'uomo sarebbe implicato nell'uccisione di un 42enne avvenuta giovedì 30 giugno in piena strada nel quartiere zurighese di Seefeld, sulla riva destra del lago.

"Non è ammissibile che criminali accusati di reati gravi ottengano un congedo non accompagnato. Ed è ancora meno ammissibile che il pubblico non venga informato per oltre una settimana" della sua fuga, ha affermato il presidente del gruppo UDC nel parlamento cantonale Jürg Trachsel.

Sabato un portavoce della polizia aveva indicato che il ricercato "non ha mai ucciso nessuno" prima del delitto di Seefeld e che era in carcere per lesioni personali e reati patrimoniali.

Indizi raccolti sulla scena del crimine lo indicano come fortemente sospettato, ha aggiunto il portavoce. Nell'appello a testimoni lanciato sabato la polizia cantonale indica che l'uomo era rinchiuso a Pöschwies "per diversi reati violenti", che è da considerare pericoloso e che dovrebbe essere armato.

Il "Blick" di oggi scrive che l'uomo è stato condannato in primo e secondo grado a cinque anni di carcere per sequestro di persona, tentata estorsione e rapina, violazione della legge sulle armi e altri reati. Avrebbe violato "mezzo codice penale" secondo il presidente della corte d'appello che ha confermato la condanna nel settembre 2015. Il giornale lo descrive come il capo di una banda criminale. Il 20 febbraio 2013 vicino a Winterthur avrebbe persino costretto uno spacciatore di marijuana suo debitore, per intimidirlo, a scavarsi la tomba in un bosco, per poi gettarlo legato da un'auto e lasciarlo giacere nella neve.

La vittima dell'omicidio di Zurigo-Seefeld è un 42enne zurighese: giovedì scorso verso le 13.45, gravemente ferito, ha chiesto aiuto ad una passante prima di stramazzare a terra senza vita. Gli esami effettuati presso l'istituto di medicina legale hanno rivelato diverse ferite da taglio ripartite su tutto il corpo.

Poco più tardi, passanti avevano segnalato la presenza di un uomo che aveva attraversato i binari all'altezza della stazione di Tiefenbrunnen, a poca distanza dal luogo del delitto. L'uomo è stato arrestato. Anche nei suoi confronti vi sono forti sospetti: si trova attualmente in detenzione preventiva per ordine della procura. La dinamica e il movente del delitto sono ancora da chiarire.

Il Dipartimento di giustizia ha indicato che informerà nel pomeriggio sull'"attuale stato delle cose".

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