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BERNA«Curò» un tumore inesistente, radiologa condannata in via definitiva

07.07.16 - 12:00
La paziente aveva subito un intervento al seno e successivamente una chemioterapia per un tumore inesistente
«Curò» un tumore inesistente, radiologa condannata in via definitiva
La paziente aveva subito un intervento al seno e successivamente una chemioterapia per un tumore inesistente

BERNA - Una radiologa ginevrina è stata condannata definitivamente dal Tribunale federale (TF) per lesioni personali colpose. A causa di un errore da lei commesso, una paziente aveva subito un intervento al seno e successivamente una chemioterapia per un tumore inesistente.

Nel 2007, la dottoressa aveva effettuato un prelievo al seno di una paziente sana, ma la provetta con il suo contenuto era stata riutilizzata l'indomani per un'altra donna, afflitta da un cancro al seno particolarmente aggressivo.

La prima paziente aveva subito un'operazione al seno e una chemioterapia che hanno comportato gravi conseguenze psichiche e fisiche, lasciandola sterile a 35 anni. Alla radiologa era stato rimproverato di aver lasciato nella sala dei prelievi la provetta senza la sua etichetta.

Condannata in ultima istanza a Ginevra a 30 aliquote giornaliere sospese, la dottoressa si è rivolta invano al TF. Secondo i giudici federali, "in quanto medico e tenuto conto delle sue conoscenze specifiche e delle sue capacità, la ricorrente avrebbe dovuto rendersi conto del pericolo da lei provocato dimenticando di etichettare la provetta".

Anche se la probabilità che una simile dimenticanza possa avere conseguenze drammatiche è relativamente esigua, questa negligenza era nondimeno suscettibile di provocare, o perlomeno favorire, un risultato come quello che si è verificato, sottolinea la Corte nella sentenza pubblicata oggi. Vi è dunque un nesso di causalità fra l'omissione della dottoressa e le lesioni subite dalla vittima.

Questo nesso si è tuttavia interrotto quando è entrato in scena il medico che ha predisposto la chemioterapia. Di conseguenza, possono essere rimproverate alla dottoressa soltanto le lesioni subite dalla donna in precedenza, ossia l'intervento chirurgico e le sue conseguenze.

Nel novembre 2014, il Tribunale di polizia di Ginevra aveva prosciolto la radiologa, rilevando la "concatenazione infernale di negligenze" che aveva portato a sottoporre la paziente sana ad un trattamento pesante senza che nessuno dei medici che l'avevano avuta in cura verificasse nuovamente il suo stato.

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