Cerca e trova immobili

SVIZZERA / ISTANBUL«Questo attacco ci colpisce dritto al cuore»

30.06.16 - 11:17
L'attentato di Istanbul ha profondamente sconvolto i turchi. L'aeroporto, pesantemente sorvegliato, era considerato uno dei luoghi più sicuri del Paese
«Questo attacco ci colpisce dritto al cuore»
L'attentato di Istanbul ha profondamente sconvolto i turchi. L'aeroporto, pesantemente sorvegliato, era considerato uno dei luoghi più sicuri del Paese

BERNA - L'attaentato all'aeroporto Atatürk di Istanbul ha scosso profondamente i turchi in Svizzera. «Mi sento malissimo, questo attacco fa male, molto male, e per giunta è avvenuto in aeroporto», dice Mehmet*. Il doppio cittadino svizzero-turco non ha praticamente chiuso occhio la notte scorsa e si sente ancora paralizzato dall'accaduto. «Sono stato connesso tutto il tempo cercando di capire esattamente cosa fosse successo».


Questo attentato ha sconvolto profondamente il popolo turco anche perché l'aeroporto è notoriamente uno dei luoghi più sorvegliati di tutta la Turchia. «Chi vuole entrare viene esaminato da cima a fondo, anche nei pantaloni. I controlli sono rigorosi», aggiunge Mehmet. Gli agenti di polizia o agenti di sicurezza gettano uno sguardo persino alle auto che parcheggiano in aeroporto.

Bagno di sangue incomprensibile - Per entrare nel garage, all'interno della zona aeroportuale, si deve passare attraverso un primo controllo di sicurezza. «I bagagli, poi, vengono passati attraverso uno scanner a raggi X». Chi vuole prendere un aereo deve essere sottoposto ad almeno tre di questi controlli. «Il fatto che, non uno, ma ben tre terroristi siano riusciti a fare questo bagno di sangue è una cosa inspiegabile. È davvero un duro colpo per i turchi», spiega Mehmet.

Chi può, rimane a casa - Uno dei terroristi sarebbe entrato tramite un ingresso per i membri dell'equipaggio. Un altro pare che abbia aperto il fuoco nel garage. «Hanno trovato i punti vulnerabili e hanno fatto un massacro». Il popolo di Istanbul è in ginocchio. Le strade della metropoli, sempre affollate, sono praticamente vuote. Chi può, rimanere a casa.

Dopo i numerosi attacchi di questi ultimi anni, molti residenti hanno cercato di evitare i luoghi più affollati. Ma non è così facile. «Mia madre e i miei cugini sono costretti a prendere la metropolitana o l'autobus per andare a fare la spesa. Non ci si può nascondere per sempre a casa».

La paura non ha colpito solo i cittadini di Istanbul. Anche molti amici turchi e parenti di Mehmet in Svizzera stanno pensando di annullare i biglietti aerei. «Loro non vogliono mettere a rischio i propri figli e stanno pensando di non andare in Turchia quest'anno».

«Ho paura, ma partirò comunque» - Mehmet, però, non si fa fermare dalla paura. Partirà a luglio per una settimana a Istanbul con la sua famiglia. «Ma sono preoccupato e ho paura per i miei bambini». Ma non rinuncia alla visita annuale in Turchia. «È la mia seconda casa, i miei genitori e molti parenti e amici vivono lì».

* Nome cambiato.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE