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ZURIGO / SAN GALLOLa Posta: «Lei deve spostare la sua bucalettere!», ma il TF dice no

27.04.16 - 14:45
Il gigante giallo esigeva lo spostamento della cassetta delle lettere della donna, in modo che il portalettere non perdesse tempo.
La Posta: «Lei deve spostare la sua bucalettere!», ma il TF dice no
Il gigante giallo esigeva lo spostamento della cassetta delle lettere della donna, in modo che il portalettere non perdesse tempo.

ZURIGO / SAN GALLO - Una privata cittadina zurighese ha ottenuto ragione presso il Tribunale amministrativo federale (TAF) in una vicenda relativa all'ubicazione della sua cassetta delle lettere. Quest'ultima, esige La Posta, dev'essere trasferita a fianco della strada che serve l'abitazione della donna, in modo che il portalettere non perda tempo. Dato che la privata non ha collaborato, l'ex regia federale ha sospeso la distribuzione. Provvedimento poi revocato dalla PostCom, che però ha addebitato alla privata tutti i costi del disbrigo del dossier. Il TAF non è d'accordo: le spese vanno assunte almeno in parte anche dal gigante giallo.

L'Ordinanza sulle poste (OPO) è chiara: "La cassetta delle lettere deve essere collocata ai confini della proprietà, nei pressi dell'accesso all'abitazione generalmente utilizzato." Lo scopo è di fare in modo che il portalettere non perda tempo prezioso scendendo dal motorino o dalla vettura per recarsi a piedi fino alla cassetta. La donna non condivide il senso della norma e da anni si rifiuta di spostare la cassetta dalla porta d'entrata al confine della sua proprietà. La Posta dal canto suo ha più volte notificato alla sua cliente le esigenze dell'OPO, ma sempre invano.

Nell'aprile dello scorso anno, l'ex regia federale ha reagito cessando la distribuzione. La donna, come pure una inquilina e un inquilino della sua casa plurifamigliare, si è dunque ritrovata senza lettere.

La proprietaria ha reagito rivolgendosi alla Commissione federale delle poste (PostCom) per chiedere che il gigante giallo riprendesse il suo servizio e ha ottenuto ragione: da luglio riceve nuovamente lettere e giornali, perlomeno fino a quando la vertenza sull'ubicazione della cassetta sarà regolata. Per la procedura la donna si è vista fatturare dalla PostCom 950 franchi, parcella che le è andata di traverso. La Commissione ha giustificato la fattura indicando che la donna con il suo agire ha comportato per l'autorità "un impegno eccessivo".

Non contenta delle spiegazioni, la zurighese si è rivolta al TAF, chiedendo che la fattura le fosse condonata. Il Tribunale le dà ragione, come si legge nella sentenza pubblicata oggi.

Il fatto che la posta non è più stata distribuita è effetto "di una controversia irrisolta tra due parti che rimangono ferme sulle loro posizioni e di cui nessuna dispone del potere decisionale". Non è ammissibile che solo la proprietaria dell'abitazione debba assumersi i costi. In seguito alla sentenza, la PostCom ora deve rivedere la fattura ed eventualmente suddividerla.

La decisione del TAF non mette però fine al conflitto relativo all'ubicazione della cassetta. La donna ha persino creato un sito internet in cui descrive la sua lotta contro La Posta.

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