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AUSTRIA / SAN GALLOMorte del dissidente Aliev, nessuna prova di omicidio

17.03.15 - 12:28
Morte del dissidente Aliev, nessuna prova di omicidio

SAN GALLO - Il multimilionario kazako Rakhat Aliev, trovato morto in febbraio impiccato nella sua cella nella prigione di Josefstadt, a Vienna, non è stato vittima di un omicidio. È quanto indica una seconda autopsia, realizzata a San Gallo. Il 52enne dissidente, ex genero ed ex oppositore del presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbaiev, era in carcere da otto mesi in attesa del processo per l'uccisione di due banchieri nel suo Paese, dopo che l'Austria aveva rifiutato per due volte l'estradizione.

Questo risultato preliminare conferma le conclusioni di una prima autopsia realizzata a Vienna, che sul cadavere non aveva rilevato alcun segno di interventi da parte di terzi, ha dichiarato stamane il suo avvocato, Manfred Ainedter, alla radio austriaca Ö1. Secondo il legale, la tesi dell'omicidio deve essere scartata a favore di quella del suicidio.

Il rapporto completo dell'autopsia elvetica non è ancora disponibile. Diverse questioni restano aperte: mancano ancora le perizie sulla videosorveglianza del carcere e sul sistema elettronico di chiusura delle celle, così come i risultati di un'analisi tossicologica in corso a Innsbruck (A).

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