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GRIGIONIQuando un cantone tollera l'infrazione di una legge...

09.08.14 - 10:12
All’outlet di Landquart si continua a fare shopping sette giorni su sette, nonostante una sentenza del Tribunale federale abbia stabilito il divieto del lavoro alla domenica. L'esperto di diritto è scettico. E la Confederazione sta a guardare...
Foto d'archivio (Keystone)
Quando un cantone tollera l'infrazione di una legge...
All’outlet di Landquart si continua a fare shopping sette giorni su sette, nonostante una sentenza del Tribunale federale abbia stabilito il divieto del lavoro alla domenica. L'esperto di diritto è scettico. E la Confederazione sta a guardare...

COIRA - La corsa alla liberalizzazione non conosce ostacoli. Neppure quelli dettati dalla legge. Dopo il Fox Town, a fine luglio anche nei Grigioni l'outlet di Landquart si è visto concesso dall'Ufficio cantonale per industria, arti e mestieri e lavoro del Canton Grigioni una deroga in attesa che la mozione del Consigliere agli Stati ticinese Fabio Abate, in cui chiede l'apertura domenicale ai centri commerciali che vendono prodotti destinati al turismo internazionale, si trasformi in legge. Eppure in febbraio il Tribunale federale aveva negato la possibilità di ammettere il lavoro domenicale nell'outlet grigionese, in quanto Landquart non è da considerare una zona turistica ai sensi della legge sul lavoro, ragione per cui non troverebbe applicazione la normativa speciale per il lavoro domenicale.

Il Canton Ticino ha fatto scuola: la stessa motivazione era stata dal Cantone per l'outlet ticinese che ormai dal lontano 1996 tiene aperto sette giorni su sette, nonostante la legge sul lavoro vieti il lavoro domenicale.

Nel capoluogo retico Paul Schwandener, direttore dell'Ufficio cantonale per industria, arti e mestieri e lavoro, ha spiegato al Tagesanzeiger.ch/Newsnet che lo status quo resta in quanto "sarebbe eccessivo spazzare via dagli 80 ai 100 impieghi quando si sa che nei prossimi mesi vi saranno delle modifiche alla legge sul lavoro che permetteranno di tenere aperto la domenica".

Eppure la giustificazione data dal Cantone non convince soltanto i socialdemocratici grigionesi, che hanno parlato di "scandalo" e di "trucchetti politici e giuridici per eludere la sentenza del Tribunale federale", ma anche gli esperti in diritto pubblico. Infatti sotto il profilo strettamente giuridico la deroga concessa dai Grigioni solleva non pochi dubbi. Ad esprimersi è stato il professore di diritto pubblico friburghese Peter Hänni che ha definito "discutibile" la motivazione del Cantone in cui si dice che si attende l'attuazione della mozione Abate. "Non si può semplicemente applicare una legge che si presuma possa entrare in vigore prima o poi". Infatti non vi è nessuna certezza o garanzia che il nuovo regolamento sul lavoro domenicale possa valere anche per l'outlet di Landquart. Anche perché la mozione di Abate è stata confezionata per il Foxtwon e poi non è ancora chiaro quando la modifica del decreto entrerà in vigore. La Confederazione è ancora alle prese con le risposte alle consultazioni in merito. Hänni dubita anche sul fatto che il Canton Grigioni possa appellarsi al principio della proporzionalità.

Tuttavia, nonostante vi sia un sospetto più che fondato che un cantone svizzero non possa contrapporsi al più alto grado di giudizio svizzero che è il Tribunale federale, la portavoce della Seco, la signora Marie Avet ha dichiarato che il suo ente non ha possibilità alcuna di costringere l'esecuzione della sentenza. Sono gli ispettorati cantonali del lavoro ad avere la competenza in materia e questi ultimi si attengono alle decisioni del Governo cantonale, che ha deciso, appunto, di tollerare il lavoro alla domenica.

In ogni caso il professor Hänni ricorda che l'articolo 182 della Costituzione federale dice che è il Consiglio federale ad avere il compito di fare eseguire le sentenze qualora un cantone disobbedisca alle decisioni del Tribunale federale.

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