Cerca e trova immobili

SVIZZERAL'espulsione dei profughi dello Sri Lanka fu un errore

26.05.14 - 12:03
L'espulsione dei profughi dello Sri Lanka fu un errore

BERNA - Il rimpatrio, nell'estate del 2013, di due richiedenti l'asilo srilankesi nel loro paese di provenienza e arrestati appena messo piede in patria fu un errore. Lo ha ammesso oggi l'Ufficio federale della migrazione (UFM), che ha nel frattempo adottato alcune misure per migliorare le procedure di valutazione evitando il ripetersi di simili casi. L'esame delle domande di asilo per i profughi Tamil potrà quindi riprendere sulla base di nuovi profili di rischio: coloro che hanno ricevuto risposta negativa (300 persone in attesa di espulsione) potranno chiedere il riesame del rispettivo dossier sulla base dei nuovi criteri.

 

Per quanto riguarda i due Tamil respinti, stando a una nota odierna dell'UFM essi si trovano tutt'ora in carcere; l'ambasciatore svizzero a Colombo è in contatto regolare con i famigliari dei prigionieri.

 

L'espulsione è stata l'ultima tappa di un percorso segnato da una decisione negativa dell'UFM, seguita da un ordine di allontanamento. Il Tribunale amministrativo federale aveva considerato l'esecuzione dell'allontanamento ammissibile e ragionevolmente esigibile.

 

Dopo l'arresto, il direttore dell'UFM Mario Gattiker ha immediatamente ordinato accertamenti, chiedendo anche pareri esterni al professore Walter Kälin (responsabile del Centro svizzero specializzato in diritti dell'uomo) e all'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR).

 

Il parere degli esperti e le conclusioni dell'inchiesta interna combaciano: "il concatenarsi di diverse lacune costatate in varie fasi delle procedure ha condotto a una valutazione erronea dei rischi individuali incorsi dai due richiedenti l'asilo in caso di rimpatrio", scrive l'UFM.

 

Fattori esterni e interni all'origine dell'espulsioneL'errore di valutazione è riconducibile a vari fattori, precisa l'UFM. In entrambi i casi, tra la presentazione della domanda d'asilo e l'esecuzione dell'allontanamento (2013) sono intercorsi più di quattro anni. Durante questo lasso di tempo la situazione nello Sri Lanka è mutata: le speranze di riappacificazione che regnavano alla fine della guerra nel 2009 non si sono realizzate e la pressione sulla diaspora è andata crescendo.

 

Inoltre, il protrarsi delle procedure d'asilo ha significato il succedersi di parecchie persone nel esame dei dossier. Coloro che hanno svolto le audizioni non sono gli stessi che hanno emanato le decisioni in materia d'asilo.

 

La procedura è poi avvenuta in concomitanza con la riorganizzazione dell'UFM nel corso della quale "i quadri del settore dell'asilo si sono trovati a dirigere un grande numero di subordinati", con riflessi negativi sulla "conduzione e l'assistenza tecnica ai collaboratori". Frattanto, questa lacuna è stata colmata.

 

A questi aspetti strutturali se ne aggiunge un quarto: le audizioni non si sono sempre svolte con il necessario grado di approfondimento. Sono stati omessi alcuni "necessari accertamenti complementari".

 

Nessun provvedimento personaleSulla base delle verifiche interne ed esterne, l'UFM considera che non sia opportuno adottare provvedimenti nei confronti di singoli collaboratori: non sono infatti emersi comportamenti erronei giuridicamente rilevanti, né negligenze gravi.

 

La direzione dell'UFM ha in ogni caso adottato diversi miglioramenti in gran parte realizzati. L'UFM ha, per esempio, riveduto e adeguato la formazione di base dei nuovi collaboratori, esteso l'offerta di formazione continua e potenziato l'assistenza tecnica ai collaboratori. Inoltre, l'UFM fa in modo che tra l'audizione e la decisione in materia d'asilo intercorra il minor tempo possibile affinché le due fasi procedurali siano svolte per quanto possibile dalle medesime persone.

 

Nuovi criteri per valutare i rischiL'evoluzione della situazione nello Sri Lanka ha richiesto un aggiornamento della valutazione. Nel marzo scorso, l'UFM ha predisposto la nuova analisi fondandosi su rapporti di organizzazioni internazionali, come l'UNHCR, e su un'analisi di collaboratori dell'UFM nello Sri Lanka.

 

L'UFM ha in seguito adattato i profili di rischio, completando i criteri per stabilire se un richiedente l'asilo è esposto a pericolo. L'UFM ha poi stabilito una nuova prassi d'asilo e d'allontanamento per lo Sri Lanka fondata sull'andamento attuale della situazione e improntata sia alle raccomandazioni dell'UNHCR, sia alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE