Cerca e trova immobili

SVIZZERA8 marzo, si punta su parità salariale e lotta alla violenza

07.03.14 - 11:50
Questi i temi chiave scelti per il 2014, e suggeriti dal movimento femminile svizzero ma non solo
Foto Ti-Press Samuel Golay
8 marzo, si punta su parità salariale e lotta alla violenza
Questi i temi chiave scelti per il 2014, e suggeriti dal movimento femminile svizzero ma non solo

BERNA - Confederazione, cantoni e comuni devono far rispettare la parità salariale quando assegnano dei mandati: è una delle rivendicazioni avanzate dal movimento femminile svizzero per l'8 marzo, giornata internazionale della donna.

 

Per questa ricorrenza la disparità in busta paga non è il tema scelto solo dalle donne del movimento sindacale, che organizzano anche quest'anno varie azioni in tutta la Svizzera. Anche il Business and Professional Women Svizzera (BPW Switzerland ) ha deciso di tematizzarlo.

 

In particolare questa organizzazione, che raggruppa circa 2500 donne provenienti da professioni e settori diversi, invita gli enti pubblici (Confederazione, comuni e cantoni) a imporre la parità salariale quando assegnano dei mandati, che complessivamente ammontano ogni anno a circa 34 miliardi di franchi. Ciò rappresenta l'8% del Prodotto interno lordo, rileva BPW Svizzera.

 

Secondo l'ultimo rilevamento dell'Ufficio federale di statistica (UST), nel 2010 la disparità in busta paga tra i sessi era del 18,4%. Concretamente ciò significa che le donne in Svizzera "devono lavorare sino al 7 di marzo per ricevere lo stesso salario che gli uomini avevano ottenuto sino alla fine di dicembre dell'anno precedente".

 

Lo scarto è ancora maggiore se un una donna è sposata. In questo caso la differenza con il collega di lavoro è del 31%, ha precisato ieri alla "Südostschweiz" la delegata grigionese delle pari opportunità, Silvia Hofmann.

 

Invece la situazione è meno grave (12,1%) per quanto riguarda Confederazione, cantoni e comuni, che possono fare di più quando assegnano dei mandati di lavoro.

 

"Per raggiungere la parità salariale negli appalti, l'ente pubblico dovrebbe chiedere alle imprese la prova che pagano salari uguali per un lavoro uguale", afferma la presidente di BPW-Svizzera, Monique Ryser.

 

La legge federale sugli acquisti pubblici e i relativi accordi tra i cantoni la prevedono, aggiunge, ma mancano i mezzi per farla applicare. Così "se una donna vuole ottenere nella sua impresa lo stesso salario dei suoi colleghi deve avviare una procedura. In questo modo rischia il suo posto e la carriera", conclude.

 

In occasione dell'8 marzo anche Terre des femmes, organizzazione impegnata contro le violazioni dei diritti umani delle donne e delle giovani, cerca di risvegliare l'interesse dell'opinione pubblica su specifici temi delle donne, con dei cupcakes. In particolare ha convinto 7 imprese (ne aveva contattate 20) nelle città di Basilea, Zurigo e Berna, a creare e distribuire "dolci" per sensibilizzare su ingiustizie subite dalle donne, in particolare le violenze.

 

Ats

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE