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BERNADati rubati a Swisscom, tolto il divieto alla NZZ di pubblicare i dati dei clienti

14.02.14 - 08:05
Swisscom accetta la decisione del Tribunale commerciale e rispetta la "libertà dei media e l'informazione generale"
Foto d'archivio (Keystone)
Dati rubati a Swisscom, tolto il divieto alla NZZ di pubblicare i dati dei clienti
Swisscom accetta la decisione del Tribunale commerciale e rispetta la "libertà dei media e l'informazione generale"

BERNA - Il Tribunale commerciale di Berna ha revocato la decisione superprovvisionale contro la Neue Zürcher Zeitung (NZZ), che vietava al quotidiano di pubblicare i dati di clienti Swisscom contenuti nei quattro nastri rubati nel 2012 all'operatore delle telecomunicazioni.

Swisscom accetta la decisione del Tribunale commerciale, si legge in un comunicato odierno dell'ex regia federale. Il gigante blu rispetta "la libertà dei media e l'informazione generale riguardo all'accaduto, ma con la decisione superprovvisionale (chiesta lo scorso 20 dicembre) ha voluto tutelare gli interessi dei propri clienti", spiega la nota. L'azienda continua a cercare il dialogo con la NZZ, che dal suo canto si dichiara "soddisfatta, ma non sorpresa" della sentenza.

 

Il 18 settembre 2013 la NZZ aveva comunicato pubblicamente che la redazione era in possesso di quattro nastri con dati provenienti da centri di calcolo di Swisscom. L'azienda aveva immediatamente sporto denuncia contro ignoti.

 

Da allora la NZZ ha continuato a esaminare i dati e il 20 dicembre 2013 ha anche pubblicato i nomi di alcuni clienti. Secondo Swisscom, per una simile ulteriore pubblicazione e divulgazione di dati di clienti non sussisteva alcun interesse pubblico. Per salvaguardare gli interessi dei propri clienti, Swisscom ha preteso dalla NZZ la restituzione e l'eliminazione dei dati ancora in possesso di quest'ultima e vietato alla stessa di procedere ad altre pubblicazioni.

 

Contromisure - Anche se ha ora revocato la decisione superprovvisionale, il Tribunale commerciale di Berna precisa nella sentenza che una ulteriore pubblicazione di dati, anche se in minima parte, potrebbe rappresentare una violazione della Legge federale contro la concorrenza sleale (LCSI), indica la nota del gigante blu.

 

L'operatore delle telecomunicazioni ha nel frattempo preso misure per fare in modo che una tale situazione non si ripeta più. Dal 2012, i dati salvati nei centri di calcolo sono ripartiti su un gran numero di memorie differenti, ognuna con un certo numero di informazioni frammentate. Inoltre, il centro di calcolo di Wankdorf (Berna), sarà equipaggiato di metal detector e sistemi ai raggi X per controllare le persone in uscita dallo stabile.

 

Durante il procedimento relativo alla decisione superprovvisionale la NZZ ha affermato che non avrebbe più pubblicato dati concreti riguardanti i clienti. Questa era un'ulteriore pretesa avanzata da Swisscom.

 

I dati rubati - Secondo quanto si era appreso in settembre, i quattro nastri magnetici rubati, leggibili soltanto con appositi apparecchi, contenevano più di 60 milioni di "file" e provenivano da due centri di calcolo situati a Ostermundingen, vicino a Berna. In essi erano registrati, fra le altre cose, circa 600'000 numeri telefonici e oltre 14'500 email ricevute e spedite da dipendenti di Swisscom.

 

Il 20 dicembre la NZZ ha rivelato che fra i dati rubati c'era pure una lista con i nomi, gli indirizzi "geografici" ed elettronici e i numeri di telefono cellulare e fisso di 972 clienti di riguardo: fra questi figurerebbero anche consiglieri federali, parlamentari, esponenti dell'economia e personaggi famosi dello sport e del mondo dello spettacolo.

 

Ats

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