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ZURIGOFelpa neonazista ad "Arena", scoppia la polemica

04.02.14 - 20:21
Uno spettatore in studio con una felpa della "Thor-Steinar" inquadrato durante il talk-show politico della SRF. La lega antirazzista protesta e i neonazisti festeggiano su internet
Foto d'archivio (Keystone)
Felpa neonazista ad "Arena", scoppia la polemica
Uno spettatore in studio con una felpa della "Thor-Steinar" inquadrato durante il talk-show politico della SRF. La lega antirazzista protesta e i neonazisti festeggiano su internet

ZURIGO - Nella liberale e democratica Svizzera, l'esposizione di simboli legati al nazismo suscita sempre reazioni contrastanti. Contrariamente ad altri paesi a noi vicini di lingua tedesca, come la Germania, in Svizzera non è reato esporre o sventolare un vessillo con la croce uncinata o neonazista.

Ad Arena, il talk-show politico del venerdì sera, lo scorso 31 gennaio discuteva sull'iniziativa "Il finanziamento dell'aborto è una cosa privata". E' bastata un'inquadratura sbagliata di un cameraman per riaccendere la polemica e alimentare il dibattito sulla questione. Tra il pubblico, dietro la consigliera nazionale Elvira Bader (PPD), la telecamera ha scorto un giovane che indossava un pullover con la scritta "Nordic Division" e "Steinar".

Negli ambienti dell'estrema destra la marca "Thor Steinar" è conosciuta ed è una sorta di marchio di riconoscimento di appartenenza. I simpatizzanti dell'estrema destra svizzera hanno colto subito l'occasione per brindare sul web. "Schweizer Krieger" (combattente svizzero), un blogger su Twitter ha scritto: "Ad Arena vi era rappresentata un'altra opinione politica. Durante il massimo dell'audience. Congratulazioni".

La lega sangallese contro il razzismo si è rivolta alla redazione di Arena per segnalare l’errore e ha presentato un reclamo, chiedendo alla SRF (Schweizerische Rundfunk) di schierarsi chiaramente contro ogni forma di pensiero e di propaganda di estrema destra".

Il redattore capo di "Arena", Marianne Gilgen, a 20min.ch ha spiegato che "non vi sono codici di abbigliamento o controlli particolari" e che prima della trasmissione si guarda soltanto che non vi siano scritte o abiti troppo appariscenti. In quel caso il pubblico viene fatto sedere in una posizione in cui non potrà essere inquadrato.

Ancora Gilgen a 20min.ch: "i simboli di estrema destra non li tolleriamo. Purtroppo quella felpa non l'abbiamo notata". A dire la verità la redazione e il team di Arena non sapevano che quel simbolo era da ricondurre a ideologie neonaziste. "SRF e Arena si distanziano da ogni forma di estremismo".

20min.ch è andato a trovare a Basilea Lorenzo Zanolari, titolare del negozio Power Zone, che vende anche articoli d'abbigliamento della marca incriminata. "Thor Steinar è comprata da tutti" ha dichiarato un po' stizzito - "anche da medici e da manager".

Secondo Zanolari le rune sulle felpe sono simboli antichi e se i nazionalsocialisti le usano quale simbolo di appartenenza non ha nessun significato: "In una democrazia che funziona ognuno può mettersi quello che vuole".

In Germania, come detto, la realtà è un'altra e non la si pensa come Zanolari. In alcuni stadi, come allo stadio olimpico di Berlino, dove gioca la squadra Hertha BSC Berlino, è vietata l'entrata a chi porta felpe o magliette di quella marca. Anche nelle scuole dell'obbligo e superiori, le direzioni scolastiche vietano ai loro allievi l’accesso agli istituti a chi porta magliette o felpe di marche di moda tra i neonazisti come la famosa Londsdale.

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