Nel "Grossgrundkanal" sarebbero finite in realtà da 200 a 250 tonnellate di mercurio, indica l'Associazione in un comunicato oggi, contestando il quantitativo di 28 tonnellate menzionato dall'ufficio vallesano dell'ambiente. Le cifre della MpA sono basate sulle stime di un chimico alle dipendenze della Lonza negli anni Cinquanta, nonché su due documenti interni dell'azienda, divulgati sul sito internet dell'associazione.
Secondo il chimico, Lonza avrebbe riversato oltre nove tonnellate di mercurio per il solo 1964. L'ex dipendente mette in dubbio la cifra di 4,5 tonnellate di mercurio che sarebbero presenti attualmente nel canale e nei terreni situati nelle vicinanze e sostiene che tali quantità sono in realtà "nettamente superiori".
L'associazione intima a Lonza di agire rapidamente, permettendo l'accesso a tutti i documenti relativi alla produzione effettuata con il mercurio, nonché a rivelare le quantità esatte di metallo riversate. L'azienda è pure invitata a finanziare "studi indipendenti", nonché "l'eliminazione totale e la bonifica dei terreni e del canale contaminati".
"Allo stadio attuale delle nostre informazioni non possiamo condividere le stime della MpA" dichiara il portavoce della Lonza Renzo Cicillini. L'azienda rammenta che investigazioni storiche menzionano la quantità di 28 tonnellate di mercurio, riversate nel canale dal 1917 al 1970 circa.
Lonza precisa che sul suo sito industriale e nel canale sussistono attualmente 4,5 tonnellate di mercurio. Per l'azienda, la priorità attuale consiste nel risanare i terreni maggiormente contaminati e nel "trovare soluzioni costruttive" al problema, in collaborazione con il cantone e i comuni.