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BERNAPadiglione svizzero Expo 2015, appalto anche in italiano

17.06.13 - 18:34
Padiglione svizzero Expo 2015, appalto anche in italiano
BERNA - Le imprese interessate all'appalto per la costruzione del padiglione svizzero dell'Expo 2015 di Milano potranno inoltrare la loro candidatura anche in italiano. È quanto affermato oggi dal Consiglio federale rispondendo a una domanda del consigliere nazionale Ignazio Cassis (PLR/TI). Inizialmente il Dipartimento degli affari esteri (DFAE) aveva deciso che l'unica lingua ammessa era il tedesco.

Riferendosi a quanto recentemente accaduto per il rinnovamento di Villa Maraini (sede dell'Istituto svizzero) a Roma - dove il concorso era stato pubblicato solo in tedesco e francese (con un riassunto in italiano) e la procedura d'aggiudicazione ristretta al tedesco e al francese - Cassis ha citato il proverbio "errare è umano, perseverare è diabolico".

Lo scorso settembre, rispondendo alle perplessità di Cassis sul caso di Villa Maraini, la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf aveva riconosciuto che la critica era legittima ed aveva trasmesso le scuse dell'Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (UFCL). La consigliera federale aveva anche affermato che in futuro l'UFCL "si impegnerà in ogni caso a rispettare pienamente le disposizioni del diritto in materia di acquisti pubblici".

La Legge federale sugli acquisti pubblici prevede infatti che il bando di concorso e l'aggiudicazione avvengono almeno nella lingua ufficiale del luogo della costruzione, ha ricordato Cassis nella sua domanda al governo trattata oggi. Nel caso del padiglione svizzero dell'Expo 2015, la lingua prevista per la procedura d'aggiudicazione era però solo quella tedesca.

Il DFAE ha oggi ricordato a Cassis che il bando di concorso è stato pubblicato in tedesco e italiano, con riassunto in francese. Per quel che concerne la procedura d'aggiudicazione, il DFAE aveva previsto il solo tedesco poiché i progettisti hanno lo studio a Brugg (AG). "Lo scopo era facilitare la comunicazione tra l'impresa che vincerà l'appalto e gli architetti", ha spiegato il Consiglio federale.

Alcune imprese interessate a partecipare all'appalto avevano però criticato tale scelta. Ciò ha portato il DFAE a rivedere la procedura: "tutte le imprese sono state informate per iscritto che possono sottoporre la loro domanda di partecipazione e l'offerta finale in italiano, francese o tedesco", afferma il governo.

Il Consiglio federale ha anche risposto a una domanda di Lorenzo Quadri (Lega/TI) che riteneva troppo severi i criteri chiesti alle imprese per poter partecipare all'appalto per il padiglione svizzero di Expo 2015.

Per il governo è però indispensabile essere così esigenti, dato che i termini di realizzazione sono molto corti, che le procedure sono complesse e che il cantiere sarà difficile vista la costruzione simultanea di diversi padiglioni di vari paesi. Corrisponde quindi al vero che in Svizzera solo poche imprese hanno gli strumenti per realizzare un lavoro di questa dimensione.

ATS
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