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SVIZZERACommercio sostenibile: l'industria della moda sotto la lente

23.05.22 - 12:26
Public Eye ha compiuto un'analisi dei più noti rivenditori di moda in Svizzera. Zalando, Wish e Amazon nel mirino.
Imago
Fonte ATS
Commercio sostenibile: l'industria della moda sotto la lente
Public Eye ha compiuto un'analisi dei più noti rivenditori di moda in Svizzera. Zalando, Wish e Amazon nel mirino.

BERNA - L'organizzazione non governativa Public Eye, impegnata nella promozione di un commercio equo e sostenibile, giunge a conclusioni sconfortanti e chiede al parlamento federale di adottare chiare misure legali.

Per lo studio pubblicato oggi sono stati presi in considerazione About You, Alibaba, Amazon, Asos, Bonprix, Galaxus, La Redoute, Shein, Wish e Zalando. Sono state analizzate la trasparenza della catena di approvvigionamento, le politiche salariali nei paesi di produzione, le condizioni di lavoro nella logistica locale e la gestione della merce riconsegnata.

Secondo la ricerca, sei dei dieci rivenditori in linea forniscono informazioni sulle fabbriche che producono i loro marchi. Non c'è invece trasparenza presso Alibaba, La Redoute, Shein e Wish. Per i marchi di terzi, la trasparenza sull'origine manca per tutti i negozi on line, scrive l'ong.

Inoltre, per la maggior parte delle aziende non c'è l'obbligo di fornire un salario che garantisca il minimo esistenziale. La trasparenza su questi stipendi di sussistenza nella catena di approvvigionamento non è fornita da alcuna azienda esaminata.

Nessuna linea guida vincolante - Secondo il rapporto, la trasparenza nel settore logistico locale è leggermente migliore. Tuttavia, Public Eye critica la mancanza di prove che le condizioni di lavoro siano prevalentemente sicure e regolamentate.

Ci sono critiche anche per la gestione della merce resa. Solo quattro aziende pubblicano dichiarazioni volte a evitare la distruzione degli abiti rinviati. Secondo l'organizzazione non governativa, mancano linee guida vincolanti.

Le scarse prestazioni delle aziende dimostrano la necessità di chiare norme legali, conclude Public Eye. Per questo motivo, l'ong chiede alle Camere federali d'introdurre l'obbligo giuridico di garantire salari di sussistenza, trasparenza sull'origine, il divieto di distruggere gli abiti in ottime condizioni e una migliore attuazione del diritto del lavoro nella logistica.

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