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Il primo impianto industriale Power-to-Gas è pronto

SVIZZERAIl primo impianto industriale Power-to-Gas è pronto

29.04.22 - 16:02
A Dietikon si produce gas sintetico partendo dalle energie rinnovabili. Una novità a livello svizzero.
Keystone
L'impianto di Dietikon
L'impianto di Dietikon
Fonte ats
Il primo impianto industriale Power-to-Gas è pronto
A Dietikon si produce gas sintetico partendo dalle energie rinnovabili. Una novità a livello svizzero.
L'elettricità in esubero viene immagazzinata sotto forma di metano o idrogeno. In questo modo è possibile stoccare le eccedenze e avere una maggior flessibilità.

BERNA - Il primo impianto industriale power-to-gas della Svizzera è stato inaugurato oggi a Dietikon (ZH). Entrerà in funzione a metà maggio e potrà fornire circa 18'000 megawattora (MWh) all'anno di gas sintetico prodotto da energie rinnovabili nonché un risparmio di emissioni di CO2 fino a 5000 tonnellate.

La tecnologia "Power to Gas" consente d'immagazzinare l'elettricità in esubero prodotta da centrali solari, eoliche o idrauliche sotto forma di metano (gas naturale sintetico) o di idrogeno. Quando si produce più energia elettrica di quanta ne viene consumata è possibile stoccare a lungo termine le eccedenze mediante la produzione di metano. Questo permette di trasferire, dalla rete elettrica alla rete del gas, grandi quantitativi di energia da fonti rinnovabili al fine di una maggiore flessibilità in termini di tempo e luogo.

L'impianto di Dietikon, costato 14 milioni di franchi, produce gas dai rifiuti e dalle acque reflue. È gestito dall'azienda intercomunale Limeco, che dispone di un impianto di trattamento delle acque di scarico, un impianto di riciclaggio dei rifiuti e una rete di teleriscaldamento nella valle della Limmat. Per la produzione di metano vengono usate l'elettricità in eccesso dall'incenerimento dei rifiuti e l'anidride carbonica (CO2) dei gas di fogna delle acque luride.

Con un processo di elettrolisi, tramite il passaggio di corrente elettrica nell'acqua, viene ricavato idrogeno (H). Questo è a sua volta convertito in gas metano (CH4) in un bioreattore che lo combina con la CO2 proveniente dal trattamento delle acque reflue. Il gas "verde" così ottenuto, che ha la stessa composizione chimica del gas naturale, viene poi immesso nella rete di approvvigionamento.

Il gas è inoltre più facile da immagazzinare rispetto all'elettricità. Con il cosiddetto impianto power-to-gas (dall'energia al gas), l'elettricità può essere conservata sotto forma di gas in estate per essere poi usata in inverno, quando la domanda è più alta, spiega l'amministratore delegato di Limeco Patrik Feusi, citato in un comunicato odierno diffuso in occasione dell'inaugurazione.

Se c'è un'eccedenza di fornitura in estate, quando l'operatore della rete elettrica Swissgrid chiede ai partecipanti al mercato di ridurre l'immissione di corrente, attualmente questa viene ancora "bruciata" nelle torri di raffreddamento di Limeco.

Feusi rileva poi che Limeco non vuole guadagnare nulla dalla produzione di gas. Esso è venduto al prezzo di costo per non gonfiare artificialmente il prezzo. L'obiettivo è di mostrare che la tecnologia funziona e che può essere industrialmente redditizia, ossia che i costi sono coperti senza sovvenzioni.

Limeco ha lanciato il progetto nel 2020 in collaborazione con otto fornitori di energia, che si sono impegnati ad acquistare il gas per 15 anni. Un altro partner è Swisspower, un'associazione di decine di aziende municipali e regionali, di cui Limeco stessa fa parte. Alla fine di marzo, il gas è stato immesso nella rete la prima volta per una prova di funzionamento.

In Svizzera non esiste alcun impianto comparabile basato sul principio Power-to-Gas e di dimensioni come quelle di Dietikon. Secondo Thomas Peyer, consulente di Swisspower, è tuttavia improbabile che l'idea venga copiata da altri impianti di incenerimento dei rifiuti nel prossimo futuro. In un mercato con i prezzi dell'elettricità molto alti, convertire la corrente in gas non è la cosa più ovvia da fare, osserva. Ma se l'estensione degli impianti ad energia solare in Svizzera va avanti come previsto, e c'è regolarmente un'eccedenza di offerta in periodi molto soleggiati, soprattutto in estate, questo potrebbe cambiare.

La Svizzera importa già elettricità dai paesi vicini in inverno. E dal 2025, secondo l'autorità di regolamentazione Elcom, potrebbero esserci carenze nella stagione fredda. La Strategia energetica 2050 del Consiglio federale prevede di sostituire l'elettricità prodotta dal nucleare con l'energia solare, idroelettrica ed eolica.

I prezzi dell'elettricità erano già diventati nettamente più cari l'anno scorso, e sono esplosi a livelli senza precedenti sulla scia della guerra in Ucraina. E ora anche i prezzi del gas sono aumentati massicciamente.

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