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ZURIGO«La Svizzera dovrebbe fermarsi quattro domeniche all'anno»

10.04.22 - 21:01
Il pastore Josef Hochstrasser chiede giorni liberi dal consumismo
Getty
«La Svizzera dovrebbe fermarsi quattro domeniche all'anno»
Il pastore Josef Hochstrasser chiede giorni liberi dal consumismo
Diversi i politici (sia a destra che a sinistra) che appoggiano la proposta

ZURIGO - Non appena sarà tornata la completa normalità, la popolazione dovrebbe continuare a mantenere un'andatura più lenta. Ne è convinto il pastore Josef Hochstrasser che sul Tages-Anzeiger ha dichiarato: «Sarebbe sufficiente se la nostra società riuscisse a concordare quattro domeniche all'anno in cui né la produzione, né la distribuzione, né il consumo abbiano luogo».

Hochstrasser si dice già critico per il fatto che la domenica non sia un giorno di riposo, ma solo una «giornata lavorativa leggera». Inoltre spende parole d'apprezzamento per l'atteggiamento degli ebrei ortodossi nel rispettare il sabato, giornata in cui tutto si ferma. Descrive questa scelta come una «sorgente di forza che contrasta lo spettacolo divoratore del mondo».

Su 20 Minuten Hochstrasser ribadisce il concetto: «La Svizzera dovrebbe rimanere ferma almeno quattro domeniche all'anno. Tutte le attività dei consumatori e del tempo libero dovrebbero essere chiuse. Anche la colazione senza croissant freschi non deve essere vissuta come una tragedia».

Il pastore vede in questa pausa un'opportunità per il «recupero» della società. «Invece di correre sempre da un posto all'altro, abbiamo la possibilità di ritrovarci e affrontare di nuovo la noia». Sebbene sia un uomo di fede, la sua richiesta non ha un background religioso. «Si potrebbe spostare questa pausa anche in giorni feriali», sottolinea.

L'appoggio della politica - La sua proposta trova appoggio anche all'interno della politica. «Tali contributi sono importanti e stimolanti», rileva il Consigliere nazionale dei Verdi Felix Wettstein. «Fosse solo una domenica all'anno, farebbe comunque del bene, anche all'ambiente». «Tuttavia - aggiunge -, bisognerebbe riflettere approfonditamente su cosa esattamente dovrebbe rimanere fermo». Secondo Wettstein, bisognerebbe infatti concentrarsi sugli incontri pubblici per evitare che la gente si isoli ulteriormente.

Per la consigliera nazionale socialista Martina Munz, sarebbe positivo «se il divieto di vendita potesse essere introdotto non solo su quattro, ma su tutte le domeniche». «Ciò permetterebbe alle famiglie di non trascorrere queste giornate nei centri commerciali».

Anche l'UDC non sembra contrario. Il consigliere nazionale David Zuberbühler, ad esempio, gestisce assieme al fratello un negozio di articoli per il tempo libero a Herisau (AR). Per rispetto verso i dipendenti, poiché i clienti possono fare acquisti anche il sabato o dopo il lavoro, ha deliberatamente evitato i saldi domenicali. «La situazione mondiale tesa e la guerra in Ucraina mostrano che non è certamente sbagliato guardare in modo critico al proprio comportamento consumistico», sottolinea Zuberbühler.

Tuttavia è restio a una legiferazione in merito: «Il fatto che di domenica si apra o meno è, in definitiva, anche responsabilità e dovere del datore di lavoro».

Di tutt'altro avviso è il collega di partito Christian Wasserfallen. «È puro paternalismo - dichiara -. Lo Stato non può imporre alla popolazione di starsene seduta a casa». A suo modo di vedere, il commercio domenicale dovrebbe semmai essere favorito. «La gente ama fare shopping o andare in palestra la domenica. Ognuno ha diritto di trascorrere il proprio tempo libero come meglio crede».

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