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SVIZZERA«La distribuzione dei rifugiati sul territorio è una vera sfida»

07.04.22 - 14:14
Sono in tanti a volersi stabilire in un'area urbana, ammettono gli esperti della Confederazione.
Keystone
«La distribuzione dei rifugiati sul territorio è una vera sfida»
Sono in tanti a volersi stabilire in un'area urbana, ammettono gli esperti della Confederazione.
Con le sue sanzioni, la Svizzera ha bloccato una somma complessiva pari a circa 7,5 miliardi di franchi, più di quasi ogni altro Paese al mondo.

BERNA - La guerra non si ferma. E mentre i profughi in fuga dall'Ucraina si fanno sempre più numerosi, gli esperti della Confederazione spiegano in che modo la Svizzera sta rispondendo all'emergenza. 

In cifre - «Ogni giorno un migliaio di nuove persone bussano alla nostra porta in cerca di protezione», esordisce David Keller, capo dello Stato maggiore di crisi della Segreteria di Stato della migrazione (SEM). Si parla così di circa 30mila rifugiati al mese in arrivo in Svizzera. Finora sono in 29'000 ad aver richiesto fisicamente lo statuto di protezione S, mentre altre 6'000 domande sono state trasmesse online. I rifugiati che hanno già ricevuto il permesso S sono attualmente 21'000. Al momento, per rispondere adeguatamente alla crisi, servirebbero 300 dipendenti, continua Keller. «Siamo a metà strada», sottolinea. 

Città-calamita - «La distribuzione di coloro che cercano protezione sul territorio è una grande sfida per il Governo federale. Molti rifugiati vogliono stabilirsi in un'area urbana», sottolinea Keller. Tuttavia, i profughi devono essere distribuiti proporzionalmente nei cantoni: «Stiamo lavorando a una soluzione a questo problema». È importante che via sia una distribuzione corretta, sottolinea, Gaby Szöllösy, segretaria generale della Conferenza dei direttori cantonali delle opere sociali.

Conflitti tra ospiti e ospitanti - «Attualmente un buon 40% dei rifugiati ucraini sono accolti in famiglie ospitanti», afferma Miriam Behrens, direttrice dell'Organizzazione svizzera d'aiuto ai rifugiati. La collaborazione con i Cantoni funziona bene, continua Behrens. Tuttavia, ci sono anche alcuni problemi. «Il più delle volte, le aspettative delle famiglie ospitanti nei confronti dei rifugiati diventano un problema. Ma anche la mancanza di spazio e la convivenza in uno spazio ristretto giocano un loro ruolo». 

Oltre sette miliardi congelati - Il Consiglio federale ha finora ripreso e applicato le sanzioni contro la Russia decise dall'Unione Europea. «Continueremo a farlo anche in futuro», afferma Lukas Regli, vicecapo del dipartimento sanzioni della Segretaria di Stato dell'economia. «I fondi congelati non vengono espropriati alle persone interessate», aggiunge però Regli, sottolineando inoltre nuovamente che non tutti i russi che hanno soldi nel nostro Paese vengono sanzionati, ma solo chi fa parte della blacklist. La somma congelata nelle nostre banche è però lontana dall'essere esigua: «Applicando le sanzioni contro la Russia la Svizzera ha bloccato circa 7,5 miliardi di franchi. Più di quasi ogni altro Paese al mondo». 

La nuova crisi dopo il Covid - Dopo l'emergenza pandemica, il Governo federale sta nuovamente schierando la protezione civile, che è impegnata principalmente nell'allestimento di rifugi di emergenza, aggiunge Michaela Schärer, direttrice dell'Ufficio federale della protezione della popolazione.

È il momento delle domande dei media

Ci sarà un nuovo pacchetto di sanzioni?
«L'Ue vuole mettere in consultazione un altro pacchetto di sanzioni. Questo dovrebbe includere l'importazione di gas, petrolio e anche carbone dalla Russia», risponde Erwin Bollinger, capo del campo di prestazioni Relazioni economiche bilaterali della SECO. «Noi stiamo esaminando il quinto pacchetto di sanzioni, ma al momento non posso dire di più in merito».

Presenti alla conferenza stampa

- David Keller, capo dello Stato maggiore di crisi della Segreteria di Stato della migrazione (SEM)

- Michaela Schärer, direttrice dell'Ufficio federale della protezione della popolazione

- Erwin Bollinger, capo del campo di prestazioni Relazioni economiche bilaterali della Segretaria di Stato dell'economia (SECO)

- Lukas Regli, vicecapo del dipartimento sanzioni della SECO

- Christoph Hartmann, direttore dell'Ufficio federale del servizio civile

- Gaby Szöllösy, segretaria generale della Conferenza dei direttori cantonali delle opere sociali

- Nicole Hostettler, presidente dell'Associazione degli uffici svizzeri del lavoro e capo del Dipartimento economia e lavoro del canton Basilea Città

- Miriam Behrens, direttrice dell'Organizzazione svizzera d'aiuto ai rifugiati

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