Cerca e trova immobili

BERNANiente più acquisti al Russian shop: «Se si continua così, il negozio non sopravviverà»

17.03.22 - 00:01
Dallo scoppio della guerra, Alexander von Känel, il gestore del Russian Shop di Berna, non riceve quasi più ordini.
20minuten/Bettina Zanni
Fonte 20 Minuten / Bettina Zanni
Niente più acquisti al Russian shop: «Se si continua così, il negozio non sopravviverà»
Dallo scoppio della guerra, Alexander von Känel, il gestore del Russian Shop di Berna, non riceve quasi più ordini.
«Non sono Putin, vendo generi alimentari», sottolinea, spiegando di avere padre russo e madre ucraina.

BERNA - Le vendite languono al Russian shop di Ittigen, in periferia di Berna. «Da un giorno all’altro non ho più ricevuto ordini», racconta preoccupato il gestore Alexander von Känel, di padre russo e madre ucraina, parlando del negozio fisico e di quello online.

«Se le cose continuano così, il mio negozio, in attività da 14 anni, non potrà sopravvivere oltre i sei mesi», commenta amaramente. Sugli scaffali, però, oltre a generi alimentari e accessori russi, ci sono anche tanti prodotti ucraini: dal Borsch (una zuppa a base di barbabietola tipica del Paese) alla torta di Kiev, fino ai classici della letteratura ucraina. 

A boicottare sarebbero soprattutto clienti di origini ucraine, afferma von Känel, che sposandosi ha adottato il cognome della moglie svizzera. «Da quando è scoppiata la guerra, non hanno comprato quasi nulla da me». Prima del 24 febbraio, racconta, spediva da cinque a dieci pacchi di prodotti ogni giorno. Ma quello che fino a tre settimane fa era la normalità, sembra un ricordo lontano: «Ora ne faccio uno o due». 

Gli ordini, al momento, arrivano più che altro da residenti di origini russe, ma, più di recente, anche da svizzeri. «Sono molto orgoglioso degli svizzeri», commenta Van Känel, «ordinano da me solo per sostenermi». 

E mentre qualche cliente gli chiede di rinominare il negozio e smettere di vendere prodotti russi, c’è chi non si ferma al non-acquisto. Dall’inizio del conflitto von Känel ha infatti ricevuto più recensioni a una stella su Google, condite di insulti diretti alla sua attività. «Non comprate in questo negozio!», scrive un utente. «Putin ferma la tua follia e il terrorismo verso il popolo ucraino!», commenta un altro. Ma von Känel non molla. «Non sono Putin, vendo generi alimentari», dice convinto.

Per quanto concerne la guerra, von Känel non si schiera. «Mi sento come se fossi in un panino. Io sono metà russo e metà ucraino». I due popoli, secondo lui, dovrebbero restare uniti e cercare una soluzione con l’Occidente. 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE