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Quarantena e obbligo del telelavoro fino a fine febbraio

BERNAQuarantena e obbligo del telelavoro fino a fine febbraio

19.01.22 - 14:01
Gli altri provvedimenti provvisoriamente fino a fine marzo
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Quarantena e obbligo del telelavoro fino a fine febbraio
Gli altri provvedimenti provvisoriamente fino a fine marzo
Così ha deciso il Consiglio federale dando ascolto alle richieste dei Cantoni

BERNA - Il 17 dicembre 2021, il Consiglio federale aveva deciso ampie restrizioni, tra cui l’introduzione delle regole 2G e 2G+ per alcuni luoghi chiusi, la limitazione degli incontri privati e l’obbligo del telelavoro. Questi provvedimenti dovevano restare in vigore fino al 24 gennaio 2022, così come l’estensione dell’obbligo del certificato decisa nel settembre del 2021.

Considerata la situazione tuttora critica negli ospedali, dopo aver consultato i Cantoni, le parti sociali, le commissioni parlamentari competenti e le associazioni interessate, il Consiglio federale ha deciso di prorogare fino alla fine di febbraio l’obbligo del telelavoro e fino alla fine di marzo gli altri provvedimenti. Tutti i Cantoni si sono espressi a favore di una proroga dei provvedimenti.

Il Consiglio federale vaglierà la possibilità, se ci saranno le condizioni, di anticiparne la revoca. Nella seduta del 2 febbraio discuterà quindi dei possibili allentamenti.

«Siamo fiduciosi» - Alain Berset apre la conferenza stampa facendo notare la velocità con cui la situazione si sta evolvendo e quindi la necessità di essere flessibili per adattarsi rapidamente ai mutamenti. Tuttavia, aggiunge, «la situazione sembra evolversi positivamente. Siamo fiduciosi che la pandemia si trasformerà lentamente ma inesorabilmente in endemia». «Quando si valuta la situazione epidemica, non è importante solo il numero dei contagi. Se si guarda solo a questo, oggi in Svizzera è stato registrato un nuovo massimo di contagi e il carico sugli ospedali è ancora alto», afferma il ministro della Salute. Viene però visto come «molto positivo» il calo dei ricoveri in terapia intensiva. 

Il consigliere federale è certo che i provvedimenti adottati siano efficaci e che quindi abbia senso la proroga fino a fine marzo. Dopo l'onda Omicron, aggiunge, dovrebbero cadere ulteriori misure come la quarantena da contatto.

Berset conclude con un appello: «Non esiste una scorciatoia per una pandemia, dobbiamo arrivare fino a una situazione endemica. Ci saranno molti altri contagi nei prossimi giorni e settimane. Il modo per arrivare alla fine è farsi vaccinare ed essere pazienti e cauti».

Le misure

Quarantena dei contatti in vigore fino a fine febbraio - Dopo la consultazione, il Consiglio federale ha inoltre deciso di limitare alla fine di febbraio la validità della quarantena dei contatti, per altro già ampiamente allentata il 12 gennaio e tuttora applicabile soltanto per chi vive nella stessa economia domestica o ha contatti regolari e stretti con una persona risultata positiva al test.

In questi casi il rischio di contagio, infatti, è ancora alto. La quarantena è quindi uno strumento importante per arginare la diffusione del virus, per esempio sul posto di lavoro. È inoltre esentato dalla quarantena dei contatti chi si è fatto vaccinare o è guarito dalla COVID-19 negli ultimi quattro mesi.

Durata di validità dei certificati ridotta a 270 giorni - Il Consiglio federale ha deciso di ridurre inoltre la durata di validità del certificato di vaccinazione da 365 a 270 giorni, con effetto dal 31 gennaio 2022. In questo modo continua a essere garantito il riconoscimento nell’UE. Anche la validità del certificato di guarigione passa a 270 giorni.

Adeguamenti al regime di test per chi entra in Svizzera - A partire da sabato 22 gennaio, per entrare in Svizzera le persone vaccinate o guarite non dovranno più presentare il risultato negativo di un test PCR o antigenico rapido, mentre per le persone non vaccinate o non guarite il regime di test resta invariato.

Per queste persone si rinuncia per contro all’obbligo di un secondo test da effettuarsi da 4 a 7 giorni dopo l’entrata in Svizzera a causa delle capacità limitate di effettuare test sul territorio nazionale.

Per l’entrata in Svizzera si applica quindi la regola 3G. Il modulo di entrata «Passenger Locator Form» (PLF) dovrà essere compilato unicamente dalle persone che entrano in Svizzera in aereo o con gli autobus a lunga percorrenza.

Adeguamenti puntuali dopo la consultazione - Dopo la consultazione, il Consiglio federale ha inoltre deciso i seguenti adeguamenti, validi dal 25 gennaio:

    • tenuto conto della limitazione della quarantena dei contatti, viene revocato l’obbligo di registrare i dati di contatto. Finora questo obbligo vigeva per le discoteche e per determinate manifestazioni con al massimo 50 persone in luoghi chiusi senza limitazione d’accesso (p. es. manifestazioni religiose);
    • visti l’elevato numero di casi attualmente registrato e la limitazione della quarantena dei contatti, la disponibilità di sufficienti capacità di tracciamento dei contatti non costituisce più un presupposto affinché i Cantoni possano autorizzare lo svolgimento di grandi manifestazioni;
    • ulteriori adeguamenti riguardano le deroghe cantonali all’obbligo di limitare l’accesso a grandi manifestazioni all’aperto, la regola 3G per gli esami federali di maturità, la proroga della scadenza per il rilascio di un certificato a persone che per motivi medici non possono né farsi vaccinare né sottoporsi al test e l’adeguamento dell’ordinanza COVID-19 perdita di guadagno.

Nessun inasprimento dell’obbligo della mascherina - Tenuto conto dei risultati della consultazione, il Consiglio federale rinuncia a ulteriori adeguamenti, per esempio a modifiche delle regole di isolamento, a un inasprimento dell’obbligo della mascherina o al divieto di insegnamento in presenza nelle scuole universitarie. Rinuncia inoltre a inasprire le regole in vigore a livello nazionale per le grandi manifestazioni, quali l’obbligo di stare seduti durante la consumazione o la limitazione della capienza, come richiesto da diversi Cantoni.

Nuove priorità per i test PCR - Viste la grande richiesta di test e la già forte sollecitazione delle capacità dei laboratori, l’Ufficio federale della sanità pubblica raccomanderà ai Cantoni di attenersi al seguente nuovo ordine di priorità per i test PCR:
1. persone a rischio con sintomi o persone a rischio dopo un contatto con una persona risultata positiva al test;
2. test ripetuti nelle strutture sanitarie (ospedali, cliniche, case per anziani, case di cura, istituti per persone con disabilità);
3. test ripetuti in infrastrutture critiche (definite dai Cantoni);
4. test di persone sintomatiche (possibile l’impiego di test antigenici rapidi);
5. test ripetuti nelle scuole;
6. test ripetuti nelle aziende;
7. test per viaggi di lavoro o privati (se richiesto un PCR);
8. test su richiesta (per ottenere il certificato di test).

Per sgravare ulteriormente i laboratori di analisi dei test PCR, dal 24 gennaio basterà provvisoriamente un test antigenico rapido positivo per ottenere un certificato svizzero di guarigione, valido soltanto in Svizzera per 270 giorni.

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