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GINEVRAWEF: «Il clima è la minaccia numero uno»

11.01.22 - 11:34
Intanto la ripresa globale si preannuncia, almeno per i prossimi tre anni, «volatile e irregolare»
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Fonte ats ans
WEF: «Il clima è la minaccia numero uno»
Intanto la ripresa globale si preannuncia, almeno per i prossimi tre anni, «volatile e irregolare»
Sullo sfondo la crisi pandemia che giunge al suo terzo anno e «rappresenta ancora una minaccia critica per il mondo intero»

GINEVRA - La crisi climatica, l'aumento delle divisioni sociali, l'impennata dei rischi informatici e una ripresa globale che si preannuncia «volatile e irregolare» nei prossimi tre anni: sono i rischi globali principali secondo il rapporto pubblicato oggi dal Forum economico mondiale (World Economic Forum, WEF).

Il sondaggio condotto a livello globale, con sullo sfondo la crisi pandemia che giunge al suo terzo anno e «rappresenta ancora una minaccia critica per il mondo intero», vede solo un esperto su sei ottimista e solo uno su dieci che pronostica un'accelerazione della ripresa globale.

«Per risolvere i problemi sistemici, i leader mondiali devono adottare un approccio coordinato», si legge nel documento dell'organizzazione con sede a Ginevra che tiene ogni anno i meeting di Davos e che quest'anno ha dovuto rinviare gli incontri in presenza a causa della variante omicron del coronavirus.

I rischi climatici dominano la classifica delle maggiori preoccupazioni per impatto e probabilità, specie nel lungo termine in cui cinque dei dieci maggiori rischi globali - dal fallimento delle politiche ambientali alla perdita di biodiversità - sono tutti legati al cambiamento climatico. L'invito del Wef ai leader è «a pensare fuori dagli schemi dei rapporti trimestrali e a creare politiche che gestiscano i rischi e definiscano il programma degli anni a venire».

Più nell'immediato, dopo l'eventualità di un'inazione sul fronte climatico, che è il rischio numero uno per gravità, il documento guarda a rischi posti dalla situazione economica, collegati direttamente alla pandemia. «Diseguaglianze nella somministrazione dei vaccini - con solo il 6% della popolazione vaccinata nei 52 paesi più poveri dove vive il 20% della popolazione mondiale - e la conseguente disomogeneità nella ripresa economica rischiano di aggravare fratture sociali e tensioni geopolitiche».

Le conseguenze rischiano di essere non solo «crisi di fratture sociali all'interno dei paesi e fra i paesi» e «crisi di sussistenza» all'interno dei paesi più vulnerabili, ma anche l'esacerbarsi di «confronti geopolitici», termine con cui il rapporto del Wef sfiora le tensioni fra l'Occidente e la Russia sull'Ucraina o con la Cina.

Insomma il terremoto posto dalla pandemia sul fronte sanitario, con i suoi impatti economici, rischia di peggiorare la tenuta sociale «creando tensioni proprio quando la collaborazione all'interno della società, e della comunità internazionale, è fondamentale per assicurare una ripresa globale più rapida», dice la direttrice del WEF Saadia Zahidi.

Sempre sul piano economico, il "Global Risk Report 2022" avverte del rischio che esplodano le bolle finanziarie dovute alle valutazioni gonfiate di alcuni attivi. Si parla anche della crisi del debito, che ha raggiunto nuovi record a livello globale: entrambi i temi fronteggiano un'inversione di tendenza da parte delle banche centrali verso la stretta monetaria, con le decisioni della Federal Reserve che rischiano di pesare per i paesi emergenti. Non manca, infine, il problema della «crescente dipendenza dai sistemi digitali, intensificata negli ultimi due anni, che ha innalzato i rischi posti dalle minacce digitali o di sicurezza informatica».

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