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SVIZZERAUna coppia in quarantena nel mirino dei vicini

03.01.22 - 19:42
Dovevano stare in casa, ma ogni giorno si recavano dai cavalli per dare loro da mangiare. Qualcuno li ha denunciati
Foto privata
Fonte 20 Minuten / Bettina Zanni
Una coppia in quarantena nel mirino dei vicini
Dovevano stare in casa, ma ogni giorno si recavano dai cavalli per dare loro da mangiare. Qualcuno li ha denunciati

SOLETTA - A ognuno trecento franchi di multa o, in alternativa, una pena detentiva di tre giorni. È la sanzione inflitta a Y.K.* e alla sua fidanzata J.L.* Avrebbero infranto a più riprese la legge sulle epidemie, come si evince dalla sentenza emessa dal tribunale distrettuale di Bucheegberg-Wasseramt (SO). Al loro rientro dal Portogallo, nel febbraio del 2021 i due non avrebbero notificato alle autorità l'arrivo e non avrebbero nemmeno rispettato il periodo di quarantena a loro imposto.

«Dovevamo lasciare due volte al giorno la nostra abitazione per dare da mangiare ai cavalli e portare a passeggio i nostri due cani» spiega K., che all'epoca viveva con L. in una fattoria al limitare del bosco a Aetingen (SO). Seguendo un sentiero attraverso il bosco, in circa venti minuti la coppia si recava due volte al giorno alla stalla dove si trovavano i cavalli, a Kyburg-Buchegg. «Al quarto giorno, mentre stavamo dando da mangiare agli animali, è arrivata la polizia che ci ha comunicato che stavamo infrangendo l'obbligo di quarantena» afferma il 28enne.

«Sarebbero morti di fame» - La coppia ha già presentato due ricorsi contro la decisione del tribunale. «Non siamo degli scettici, ma chiediamo semplicemente un approccio proporzionato alle misure» dice K. L'obbligo di notifica l'avrebbero infranto involontariamente, mentre quello di quarantena «per necessità». «Ci impegniamo per il benessere dei nostri animali. Se li avessimo lasciati soli per dieci giorni a causa della quarantena, i cavalli sarebbero morti di fame».
 
Fino al loro rientro, non sarebbero riusciti a trovare una persona disposta a occuparsi degli animali, spiega ancora K. «Non ho più alcun contatto coi miei genitori e quelli della mia fidanzata erano in ospedale». Altre persone contattate, non avrebbero avuto il tempo necessario, in quanto già impegnati per la propria fattoria.

La soffiata dei vicini - Ma chi ha segnalato la questione alle autorità? Per K. non ci sono dubbi. Sarebbe stata l'ex padrona di casa e vicina, che viveva nell'altra metà della fattoria. «È l'unica persona che potrebbe averci visti uscire e che sapeva dove tenevamo i nostri cavalli». Probabilmente la donna voleva «fargliela pagare» a causa un disaccordo. «Quando siamo tornati dal Portogallo, aveva preteso che non passassimo la quarantena nella sua casa. Una richiesta che abbiamo respinto». L'ex padrona, contattata da 20 Minuten, respinge tuttavia le accuse.

Le segnalazioni alla polizia - In effetti, le polizie cantonali di Argovia, San Gallo e Zurigo - interpellate da 20 Minuten - confermano di ricevere da cittadini segnalazioni relative al mancato rispetto di quarantene. «Ma nella maggior parte dei casi la questione si relativizza quando viene contestualizzata» spiega Aline Rey, portavoce della polizia argoviese.

La consigliera nazionale solettese Franziska Roth (PS) ritiene che «la sorveglianza delle quarantene da parte di privati cittadini rappresenta un pericolo per la società ed è un fenomeno che rischia di aumentare». È pertanto necessario sensibilizzare la popolazione, affinché «i vicini sappiano quando ha senso segnalare o meno un caso».

*Nomi noti alla redazione

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