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SVIZZERADopo la consultazione arriva l'ora delle misure: «Che siano proporzionate»

16.12.21 - 23:30
C'è grande attesa per le decisioni del Consiglio federale, che saranno comunicate venerdì pomeriggio
keystone-sda.ch (ANTHONY ANEX)
Si avvicina l'annuncio delle nuove misure per affrontare la pandemia.
Si avvicina l'annuncio delle nuove misure per affrontare la pandemia.
Fonte 20 Minuten / Claudia Blumer
Dopo la consultazione arriva l'ora delle misure: «Che siano proporzionate»
C'è grande attesa per le decisioni del Consiglio federale, che saranno comunicate venerdì pomeriggio

BERNA - Tra poche ore il Consiglio federale informerà la popolazione sull'esito della consultazione riguardante le nuove misure per cercare di porre un freno ai contagi da coronavirus.

Sulla stampa svizzero-tedesca filtra poco, meno rispetto a occasioni simili. Ci si limita a osservare, come il Blick, come siano pochi i Cantoni che sostengono pienamente quanto proposto dal governo: si tratterebbe solo di Argovia, Obvaldo, Sciaffusa e Soletta.

Le misure mandate in consultazione - La misura più lieve mandata in consultazione lo scorso 10 dicembre prevede l'obbligo 2G a livello nazionale, con accesso consentito in cinema, teatri, ristoranti e così via solo ai vaccinati e ai guariti. Costoro dovranno stare seduti durante le consumazioni e portare la mascherina in ogni altro momento. Dove ciò non sia possibile entra in gioco l'opzione 2G+: accesso consentito solamente a vaccinati o guariti risultati negativi al test. La seconda variante, invece, aggiunge all'obbligo di 2G una chiusura parziale ed è quella «che non vorremmo adottare», ha ammesso lo stesso Alain Berset una settimana fa. Ci sono poi vari provvedimenti di base che riguardano l'istruzione superiore, i posti di lavoro e gli incontri privati.

Il Ticino, lo ricordiamo, ha dato parere favorevole al 2G e ha espresso una posizione contraria all'obbligo di telelavoro. Appare ancora più radicata l'opposizione al 2G+: che i vaccinati e i guariti debbano presentare un test negativo sarebbe dannoso per l'economia e insostenibile per chi si è immunizzato. Berset, anche considerando la sempre maggior diffusione della variante Omicron e sua la velocità senza precedenti, sarebbe a favore di provvedimenti di un certo rigore. Come, probabilmente, il 2G (ma non il 2G+), mentre sull'obbligo di telelavoro la partita potrebbe ancora non essere chiusa.

«Le misure siano proporzionate» - Tutti ormai sono del parere che il Consiglio federale debba fare qualcosa, «ma è altrettanto importante che le misure siano proporzionate», ha dichiarato a 20 Minuten il "senatore" del Centro Erich Ettlin (OW), che presiede la Commissione sanitaria del Consiglio degli Stati. La variante 2G+, ad esempio, gli causa «mal di pancia» e imporre l'obbligo di test ai vaccinati rischia di essere una misura altamente impopolare: «Chi ne sarebbe colpito non lo capirebbe».

Ettlin non vede di buon occhio nemmeno l'obbligo di telelavoro: «In alcuni casi, la presenza in ufficio dovrebbe essere ancora possibile» e, quindi, sarebbe preferibile che le cose rimangano le stesse di oggi, con una raccomandazione urgente. In generale il politico obvaldese preferisce che si faccia appello alla responsabilità personale, piuttosto che a decisioni imposte dall'alto.

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