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LUCERNAIn Svizzera centrale scatta il triage

10.12.21 - 16:16
Le terapie intensive chiudono le porte ai pazienti non urgenti. L'associazione dei direttori sanitari lancia l'allarme
tipress
Fonte ATS
In Svizzera centrale scatta il triage
Le terapie intensive chiudono le porte ai pazienti non urgenti. L'associazione dei direttori sanitari lancia l'allarme

LUCERNA - L'occupazione delle unità di terapia intensiva negli ospedali della Svizzera centrale è elevata al punto che il personale di cura deve decidere chi vi ottiene un posto e chi no. Lo fanno sapere oggi le direttrici e i direttori della sanità della Svizzera centrale (ZGDK). Il Canton Friburgo dal canto suo indica di essere a un passo dal triage dei pazienti.

La pandemia sta spingendo gli ospedali al limite, sempre più letti di terapia intensiva sono occupati e sempre meno personale sanitario è disponibile, si legge in un comunicato di ZGDK, in cui si afferma che il triage nell'assegnazione dei posti di terapia intensiva è ormai una realtà.

Lo stato di vaccinazione di una persona non è un criterio. Piuttosto, ricevono un posto coloro la cui prognosi per lasciare l'ospedale con la terapia intensiva è buona, precisa la nota. Poiché anche i pronto soccorso sono molto occupati, la qualità abituale delle cure non può più essere garantita.

Partendo dalla constatazione che la stragrande maggioranza dei malati di Covid-19 nelle cure intense non è vaccinata, il presidente di ZGDK e consigliere di Stato lucernese Guido Graf (Centro) lancia un appello alla popolazione affinché si faccia immunizzare.

Sul suo blog Graf scrive: "Per favore, siate solidali e fatevi vaccinare, la situazione è drammatica". Con 400-600 nuove infezioni al giorno, il canton Lucerna presenta un numero di casi superiore alla media nazionale.

Nel cantone, lo stato maggiore ha dovuto chiedere il supporto della protezione civile. Sono anche in corso chiarimenti preliminari per ottenere il sostegno dell'esercito.

Situazione tesa anche in Svizzera occidentale - Anche le autorità di quattro Cantoni della Svizzera occidentale, Berna, Ginevra, Friburgo e Vallese, annunciano oggi strategie nella gestione ospedaliera per far fronte al considerevole aumento di ricoveri di ammalati di Covid-19 nelle terapie intensive. Friburgo indica di essere a un passo dal triage dei pazienti.

Il quadro della situazione è analogo nei quattro cantoni. Il numero di pazienti in cure intense è cresciuto notevolmente ovunque negli ultimi tempi. La maggioranza di loro non è vaccinata contro il coronavirus.

L'Hôpital fribourgeois (HFR, l'ente ospedaliero cantonale friburghese) ha proceduto all'aumento del numero di letti di medicina interna, ha assunto personale supplementare e alcune operazioni sono state posticipate per dare priorità alle emergenze. Secondo l'istituzione, "il rischio di dover procedere a una cernita dei pazienti è imminente", hanno affermato in conferenza stampa il presidente del governo Jean-François Steiert (PS) e la sua collega responsabile del Dipartimento della sanità e degli affari sociali Anne-Claude Demierre (PS).

Allarme già in novembre

Il rischio di dover selezionare i pazienti è stato menzionato anche nella conferenza stampa settimanale degli esperti della Confederazione, martedì scorso. Ma già in novembre si era espressa in questo senso, tra gli altri, la presidente della Task Force scientifica Tanja Stadler.

Intanto la settimana scorsa un primo caso di triage era già diventato realtà in Svizzera: si tratta di un malato di Covid-19 e di un tumore che, con il suo consenso, non ha avuto acceso alle terapie intensive nel canton Argovia.

Chiesto l'intervento dell'esercito - Oggi Friburgo ha chiesto l'intervento dell'esercito per sostenere HFR, ma anche per la campagna di vaccinazione. Il Canton Vallese, che con il Giura e Neuchâtel, aveva già inoltrato la richiesta, ha illustrato come sarà utilizzato l'organico in grigio verde.

A Ginevra la situazione del sistema sanitario è tesa, ha affermato la medico cantonale Aglaé Tardin. Gli ospedali universitari hanno rinviato una parte delle operazioni non urgenti.

Provvedimenti simili sono stati adottati dai nosocomi del canton Berna, ha indicato ai media Pierre Alain Schnegg (UDC), responsabile del Dipartimento della sanità, della socialità e dell'integrazione, lanciando come il suo collega lucernese Graf un appello alla vaccinazione. Ventiquattro delle 28 persone attualmente ventilate negli ospedali bernesi non sono state vaccinate.

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