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SVIZZERALunga vita alla radio FM

07.12.21 - 09:52
Una mozione chiede la disattivazione solo quando DAB e radio web avranno raggiunto una quota di mercato del 90%
Archivio Depositphotos
Fonte ATS
Lunga vita alla radio FM
Una mozione chiede la disattivazione solo quando DAB e radio web avranno raggiunto una quota di mercato del 90%

BERNA - L'abbandono della radio FM dovrà avvenire solo quando il DAB e/o la ricezione radiofonica via Internet avranno raggiunto una quota di mercato del 90% circa. Lo chiede una mozione di Ruedi Noser (PLR/ZH), accolta oggi tacitamente dal Consiglio degli Stati con la benedizione del Governo, secondo cui la rilevazione di tale quota dovrebbe avvenire ad opera di un organo neutrale. Il dossier va al Nazionale.

Stando al senatore zurighese, nella fruizione mobile la radio riveste ancora un ruolo di grande rilievo a livello di informazione pubblica, specie per quanto attiene alle comunicazioni sul traffico, assai importanti fra l'altro per la sicurezza. È dunque essenziale raggiungere quanti più automobilisti possibile.

Poiché Internet è sempre più presente nei veicoli moderni - i servizi di streaming come Spotify si diffondono notevolmente e gli smartphone sono sempre più connessi al veicolo - la radio classica diventa così sempre meno richiesta. Ciò significa, a detta del consigliere agli stati PLR, che non solo la tecnologia FM, ma anche il DAB promosso dall'esecutivo perderà quote di mercato a favore dell'Internet mobile.

In questa situazione, per Noser non sarebbe opportuno forzare il passaggio da una tecnologia che sta perdendo quote di mercato, come il tradizionale FM, a una tecnologia sostenuta dallo Stato, come il DAB, che sta a sua volta perdendo quote di mercato. Ne conseguirebbero unicamente investimenti sbagliati da parte dei consumatori e un inutile rincaro dei prodotti in questione in Svizzera.

Ecco perché i trasmettitori FM dovrebbero essere spenti soltanto quando non risponderanno più a un bisogno. Occorre dunque rivedere la promozione unilaterale del DAB, a parere del senatore, evitando di indurre i consumatori a fare investimenti sbagliati.

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