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SVIZZERA«Le scuole svizzere devono essere pronte a una nuova chiusura»

23.11.21 - 09:42
L'impatto del lockdown su ragazze e ragazzi è stato devastante, per questo bisogna mettere le mani avanti
20min/MarcoZangger
Fonte 20 Minuten/Daniel Graf
«Le scuole svizzere devono essere pronte a una nuova chiusura»
L'impatto del lockdown su ragazze e ragazzi è stato devastante, per questo bisogna mettere le mani avanti
Uno studio fra Svizzera ed Europa svela le criticità: «C'è chi non ha mai più recuperato il deficit di quei mesi a casa»

ZUGO - Il 2020 pandemico a suon di didattica a distanza non ha fatto bene agli studenti che hanno pagato pegno per quanto riguarda le nozioni ma anche le competenze, una carenza che si traduce in una maggiore difficoltà a trovare un posto di tirocinio e di lavoro.

Lo sostiene un recente studio realizzato dall'Alta scuola pedagogica di Zugo, dal titolo “Apprendere ai tempi della pandemia da coronavirus” che tiene conto dello scenario svizzero ma anche di quello internazionale, prendendo in considerazione diverse classi fra Svizzera, Germania e Austria.

«Quello che emerge è che l'isolamento ha danneggiato tutti in maniera indiscriminata, dai liceali fino agli allievi delle scuole professionali. In diversi casi », spiega il redattore dello studio Stephan Huber, «inoltre gran parte del deficit didattico accumulato fra le diverse classi non è ancora stato recuperato».

A subire in maniera maggiore gli effetti negativi delle chiusure sono stati soprattutto i bimbi più piccoli e quelli svantaggiati dal punto di vista socioeconomico. Per quanto riguarda le materie, a subire le maggiori ripercussioni, è stata senz'altro la matematica.

«Si tratta di risultati decisamente esplosivi e che mostrano una società a due velocità: chi ha genitori istruiti e flessibili ne trae vantaggio mentre chi non li ha resta in dietro. In questo senso emerge l'importanza che ha la scuola per garantire che tutti abbiano le stesse opportunità».

L'approccio Svizzero, che ha tenuto la chiusura come un'extrema ratio, secondo Huber è da lodare: «Per quanto riguarda l'apprendimento è stata la decisione giusta». Ma, vista la nuova preoccupante tendenza verso il rialzo, non ci si può certo addormentare sugli allori e - anzi - bisogna guardare avanti tenendo sempre in considerazioni possibili quarantene o addirittura un nuovo lockdown.

«La scuola svizzera deve farsi trovare preparata in caso di una nuova chiusura», spiega l'esperto, «soprattutto è importante che vengano tutelati i ragazzi in situazioni più delicate, per loro - e per gli istituti che li ospitano - devono essere valutate delle unità speciali di sostegno».

Un'altra cosa importante, è garantire un'eterogeneità di misure in tutte le scuole e in tutti i Cantoni: «La parola d'ordine dovrebbe essere coordinamento: dalla politica, fino all'amministrazione e al corpo docente. L'obiettivo è quello di garantire la qualità dell'istruzione e tenere aperte le scuole il più a lungo possibile senza mettere a rischio la salute dei bambini».

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