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È ora che la “maggioranza silenziosa” scenda in piazza?

SVIZZERAÈ ora che la “maggioranza silenziosa” scenda in piazza?

28.10.21 - 10:27
Più voci ritengono che la minoranza non possa più dettare il ritmo della crisi sanitaria
20min/Marco Zangger
Fonte 20 Minuten / Bettina Zanni
È ora che la “maggioranza silenziosa” scenda in piazza?
Più voci ritengono che la minoranza non possa più dettare il ritmo della crisi sanitaria

BERNA - Sono migliaia le persone che anche in Svizzera regolarmente scendono in piazza per protestare contro le misure anti-coronavirus e la vaccinazione. L'ultima e la più grande manifestazione è andata in scena lo scorso weekend a Berna. Nel frattempo, nel nostro paese si rischia una nuova ondata di contagi.

«Mentre il numero di casi aumenta rapidamente, le vaccinazioni procedono a rilento» ha osservato Tanja Stadler, professoressa al Politecnico di Zurigo e membra della taskforce scientifica nazionale, durante una conferenza stampa che si è svolta martedì. Per lei la questione è chiara: «Con un numero sufficiente di vaccinazioni effettuate nelle prossime settimane, la Svizzera potrebbe evitare un sovraccarico del sistema sanitario e allo stesso tempo procedere a una graduale revoca delle misure».

Nel nostro paese circa il 60% della popolazione è completamente vaccinato contro il coronavirus. Molti di loro, compresi i favorevoli alla legge Covid-19, si sentono però frustrati dalla situazione. «Certamente, anche la maggioranza silenziosa vorrebbe scendere in piazza» afferma Peter Metzinger, responsabile della campagna a favore della legge Covid-19. Sono tutte persone, secondo lui, che potrebbero chiarire agli oppositori le loro eventuali responsabilità in caso di ulteriori drastiche misure o addirittura lockdown.

«L'atteggiamento della minoranza lo percepisco come terrorismo contro la politica e la maggioranza solidale» afferma ancora Metzinger. La ragione ha impedito al suo comitato d'indire una manifestazione: «Con un tasso di vaccinazione così basso, si dovrebbero evitare grandi folle».

Secondo Rui Biagini, co-promotore dell'initiativa “Protect the Kids” si potrebbe però pensare a una protesta “ordinata” che coinvolga un determinato gruppo di cittadini. Per quanto riguarda i genitori, Biagini afferma che per ora è stato difficile motivarli. «Posso immaginare di partecipare a una manifestazione per una buona gestione della pandemia, se la mia fitta agenda familiare me lo consente». Ovviamente senza portare i figli.

Anche in ambito medico si contano voci a favore di una manifestazione della maggioranza silenziosa. Se la percentuale dei vaccinati fosse interpretata come un risultato democratico, allora la maggioranza sarebbe favorevole alla vaccinazione, scrive Emanuel Gautier, ex primario dell'Ospedale cantonale di Friburgo, in una lettera pubblicata sul Bollettino dei medici svizzeri. «Penso che sia giunto il momento che i vaccinati scendano in piazza per far valere i loro diritti».

La libertà finisce dove reca danno agli altri, dice Gautier a 20 Minuten. «Se il tasso di vaccinazione resta così basso e la pandemia sfugge al controllo, provvedimenti più stringenti toccherebbero senza motivo anche i vaccinati». Per esempio, anche loro si vedrebbero rimandare gli interventi chirurgici. «I pazienti che soffrono di artrosi grave e dolorosa devono quindi attendere inutilmente a lungo per l'intervento».

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