Cerca e trova immobili

VAUDIl Poli di Losanna in lotta contro molestie e discriminazioni

13.10.21 - 17:40
L'istituto adotta una serie di misure di prevenzione a seguito dell'allarme lanciato dalla commissione Polyquity
20min/Marvin Ancian
Fonte ATS
Il Poli di Losanna in lotta contro molestie e discriminazioni
L'istituto adotta una serie di misure di prevenzione a seguito dell'allarme lanciato dalla commissione Polyquity

LOSANNA - Il Politecnico federale di Losanna (EPFL) rafforza la sua lotta contro le molestie sessuali, il sessismo e l'omofobia nel campus, adottando una serie di misure di prevenzione, sostegno e accompagnamento. Allo stesso tempo, rivela i risultati di un sondaggio secondo cui l'80% della comunità dell'EPFL è soddisfatta del clima generale, nonostante un 30% dichiari di essere stato vittima di discriminazione.

A lanciare l'allarme era stata nel dicembre 2020 la commissione Polyquity dell'associazione studentesca AGEpoly all'EPFL. Essa aveva raccolto numerose testimonianze di studenti su esperienze di molestie sessuali, sessismo, gesti inopportuni, minacce od omofobia.

Dallo scorso gennaio e sotto la direzione della vicepresidente per la trasformazione responsabile dell'EPFL, è stata creata una Task Force Molestie A-Z & Promozione di una cultura del rispetto con sei gruppi di lavoro, tra cui AGEpoly. Il suo ruolo è quello di applicare misure di prevenzione e di sensibilizzazione e di assicurare che le situazioni di molestie o di discriminazione siano gestite con la massima attenzione.

Due strutture distinte sostituiranno presto l'attuale sistema per migliorare l'entrata e il monitoraggio delle denunce, ha comunicato oggi l'EPFL: la Rete di Sostegno & Fiducia, che sarà il primo punto di contatto per le situazioni, e l'Ufficio Conformità Rispetto incaricato della gestione delle denunce. Quest'ultimo sarà diretto da una persona esterna e indipendente dall'EPFL, al fine di garantire un trattamento imparziale ed efficace.

«Imparziale, efficace e umano» - «L'obiettivo è da una parte di assicurare che chi all'interno dell'istituzione si occupi vittima di molestie sia sufficientemente formato per farlo in modo adeguato e per reindirizzarla se necessario, e dall'altra di avere un sistema di reclami che sia imparziale, efficace e umano» spiega Gisou van der Goot, vicepresidente per la trasformazione responsabile.

I lavori della Task Force hanno anche permesso di adottare misure in materia di prevenzione e di sostegno durante gli eventi festivi dell'EPFL, in particolare con l'introduzione di una "Safe Zone" e di personale formato per occuparsi delle persone molestate, sottolinea l'EPFL.

Una campagna di comunicazione è inoltre in corso nel campus per promuovere sei valori chiave: uguaglianza, diversità, dialogo, responsabilità, tolleranza e inclusione. Sono in fase di elaborazione anche corsi di formazione online per la comunità dell'EPFL.

Denunce troppo rare - Parallelamente a tutte queste misure, l'EPFL ha fornito le prime analisi di un sondaggio sulle discriminazioni, le molestie e le violenze all'interno dell'istituzione, condotto su 2'512 persone tra il 3 giugno e il 3 luglio. Nel complesso, l'80% di loro si dice soddisfatto del clima generale.

Tuttavia, il 30% di tutti coloro che hanno risposto al sondaggio dichiara di essere stato vittima di commenti inappropriati o sprezzanti all'EPFL negli ultimi cinque anni. La percentuale sale al 44% per le donne. Un quarto delle donne intervistate ha persino detto di essere stata vittima di molestie psicologiche.

Per quanto riguarda le violenze sessuali, un terzo delle studentesse ha detto di essere stata vittima di contatti fisici indesiderati, il 14% di aggressioni sessuali e circa il 3% di stupro. L'indagine rivela anche che le vittime di molestie o discriminazioni raramente presentano una denuncia, principalmente a causa della mancanza di conoscenza delle procedure. Le persone che inoltrano denuncia sono raramente soddisfatte.

«Ci rattrista che così tante donne, soprattutto studentesse, abbiano risposto al sondaggio esprimendo una sensazione d'insicurezza nel campus. Dobbiamo quindi lavorare per combattere questa percezione, che è intrinsecamente nefasta» afferma Kathryn Hess, vicepresidente associato per gli affari degli studenti.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE