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SVIZZERADa lunedì sarà possibile entrare in Svizzera solo con il Certificato Covid

17.09.21 - 15:00
Per i testati sarà inoltre necessario, tra il quarto e settimo giorno di permanenza, effettuare un secondo tampone.
Keystone (archivio)
Da lunedì sarà possibile entrare in Svizzera solo con il Certificato Covid
Per i testati sarà inoltre necessario, tra il quarto e settimo giorno di permanenza, effettuare un secondo tampone.
Richiesta, ma per tutti, anche la compilazione di un formulario in entrata. Esentati frontalieri, persone di passaggio e under 16. Nessun cambio di rotta sui test a pagamento dal primo ottobre.

BERNA - Varcare il confine e poi rientrare in Svizzera. Sì, ma da lunedì solo muniti di certificato Covid. L'ha deciso oggi il Governo federale. Chi non è vaccinato o guarito dovrà presentare un test negativo, antigenico o PCR, all’entrata in Svizzera, indipendentemente dal Paese da cui proviene e dal mezzo di trasporto usato. Altra importante novità: tra il quarto e il settimo giorno dopo l’arrivo in Svizzera le persone che si sono sottoposte al test all'entrata, quindi non vaccinate o guarite, dovranno sottoporsi a un secondo test. Quest'ultimo sarà a pagamento e il suo risultato dovrà essere trasmesso al servizio cantonale competente. Tutte le persone in arrivo, siano esse vaccinate, guarite o risultate negative a un test, dovranno inoltre compilare un modulo di entrata nel territorio (Passenger Locator Form, SwissPLF).

Controlli - Il formulario, sottolinea Berna, permetterà ai Cantoni di effettuare controlli a campione per verificare se le persone non vaccinate o non guarite che hanno presentato un test negativo all’entrata in Svizzera si sono sottoposte al secondo test tra il quarto e il settimo giorno dopo l’arrivo. 

Le eccezioni - Esentate dagli obblighi le persone che transitano attraverso la Svizzera senza fermarsi, chi trasporta merci o persone a titolo professionale, i frontalieri, le persone provenienti da una regione di confine (Berset cita come esempio per la Germania il Baden-Württermberg e la Baviera e per l'Austria il Tirolo) e i ragazzi sotto i 16 anni. Le regole non variano però in base a dove si abita in Svizzera quando si entra nel Paese dall'estero. Non c'è differenza ad esempio per il Ticino, zona di confine, o per il canton Svitto, che si trova in Svizzera centrale. 

Multe fino a 200 franchi - I Cantoni saranno tenuti a verificare con controlli a campione se le persone non guarite o non vaccinate si siano sottoposte al secondo test. In caso di violazione delle regole potranno essere inflitte multe disciplinari: 200 franchi per chi non presenta un certificato di test e 100 franchi per chi non ha compilato il modulo.

Scottati dalle vacanze - Questa serie di restrizioni sono state adottate sulla base dell'esperienza delle vacanze estive e dei dati dei servizi cantonali di tracciamento dei contatti, specifica il Governo federale. Quest'ultimi hanno infatti messo in rilievo che «le persone rientrate dopo le vacanze hanno contribuito al preoccupante peggioramento della situazione in Svizzera». Una seconda motivazione addotta è l'ormai ampia diffusione dell'altamente contagiosa variante Delta, e il fatto che una lista dei Paesi a rischio «non si presta più per i provvedimenti sanitari di frontiera». 

Certificato Covid anche con vaccini non riconosciuti in Svizzera - Dal 20 settembre tutte le persone domiciliate o che entrano in Svizzera vaccinate all’estero con un vaccino omologato dall’Agenzia europea per i medicinali, anche se non riconosciuto in Svizzera (come ad esempio AstraZeneca), potranno richiedere un certificato Covid svizzero. In questo modo si intende garantire la partecipazione alla vita sociale anche alle persone vaccinate o guarite all’estero, per esempio i turisti. Al momento soltanto i certificati dei Paesi che fanno uso del certificato Covid digitale dell’UE sono compatibili con il sistema svizzero. 

Test a pagamento dal primo ottobre - Nessun dietrofront del Consiglio federale in materia di test: come annunciato lo scorso 11 agosto dal primo ottobre chi non presenta sintomi dovrà pagare il costo dei tamponi di tasca propria. Ci saranno però delle nuove decisioni riguardo questo tema, spiega il Ministro della sanità Alain Berset, e si troveranno delle soluzioni per determinate categorie di persone. «I test sono costosi, il vaccino no», sottolinea Berset. I primi non sono comunque il mezzo che può portarci verso l'uscita della pandemia.

È il momento delle domande dei media

Le persone che hanno ricevuto una sola dose di vaccino dovranno pagare i test dal primo d'ottobre?
Questo non è ancora stato chiarito. Il Consiglio federale seguirà da vicino la fase di transizione e apporterà eventualmente delle modifiche alle disposizioni.

Quali sono le condizioni per le compere oltre confine?
«Tutte le regioni svizzere saranno considerate allo stesso modo per quel che riguarda gli acquisti all'estero», afferma Christian Bock, direttore dell'Amministrazione federale delle dogane. «Non importa dove si vive e da che regione si rientra nel Paese». Le regioni di confine, ancora non esplicitamente definite, sarebbero state rese eccezione «perché hanno un tasso di vaccinazione più alto rispetto alla Svizzera». 

La pressione della società sul Consiglio federale continuerà ad aumentare?
«Questa è la peggiore crisi sanitaria degli ultimi 100 anni», afferma Berset. «La Svizzera sta attraversando un momento difficile, la crisi ora deve essere superata insieme. Vogliamo fare il meglio per la nostra gente e il nostro Paese, indipendentemente dalle pressioni esterne», afferma Berset.

Perché anche le persone vaccinate devono compilare il modulo di entrata?
«In modo che si possa verificare chi è soggetto all'obbligo del secondo test», spiega Michael Gerber, capo del dipartimento legale presso l'Ufficio federale della sanità pubblica.

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