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SvizzeraHotellerieSuisse saluta le nuove disposizioni Covid, ma non i test a pagamento

08.09.21 - 21:09
Il presidente Andreas Züllig: «I nuovi ostacoli ai nostri servizi possono portare a una perdita di fatturato»
TiPress - foto d'archivio
HotellerieSuisse saluta le nuove disposizioni Covid, ma non i test a pagamento
Il presidente Andreas Züllig: «I nuovi ostacoli ai nostri servizi possono portare a una perdita di fatturato»

BERNA - Sicurezza di pianificazione, ma paura di perdere fatturato. HotellerieSuisse si schiera: no a norme di quarantena e sì ai test gratuiti. In una nota odierna l'associazione scrive che «la libertà di viaggiare deve essere preservata».

«I nuovi ostacoli ai nostri servizi possono portare a una perdita di fatturato, soprattutto tra la clientela di passaggio». Così Andreas Züllig, presidente di HotellerieSuisse, che, pertanto, accoglie con favore il fatto che la procedura semplificata per il lavoro ridotto sia prorogata fino alla fine dell’anno. La speranza è che con l'estensione del certificato covid non saranno necessarie nuove chiusure e i prossimi mesi potranno avere una pianificazione sicura nel settore del turismo. Nel comunicato si legge: «È fondamentale che la misura sia valida per un periodo di tempo limitato, perché non deve diventare un’istituzione permanente».

«HotellerieSuisse condivide in linea di principio la soluzione del certificato. La decisione odierna del Consiglio federale di estendere l’obbligo del certificato è comprensibile, vista la situazione degli ospedali». Ma «i test dovrebbero restare gratuiti anche dopo il primo ottobre». Secondo HotellerieSuisse «è più conveniente che imporre limitazioni all’economia e alla società». Inoltre la libertà di viaggiare non può essere preservata se ritornano le quarantene. «Tali misure sono contrarie alla fase di normalizzazione e ostacolano massicciamente i viaggi turistici. Di conseguenza, le varianti in cui è previsto un obbligo di quarantena devono essere chiaramente respinte».

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