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BASILEA CITTÀProtesta contro la riduzione di pena a uno stupratore

08.08.21 - 20:17
La Corte d'appello basilese ha deciso di ridimensionare la condanna per stupro inflitta in primo grado a un 33enne.
keystone-sda.ch (GEORGIOS KEFALAS)
Protesta contro la riduzione di pena a uno stupratore
La Corte d'appello basilese ha deciso di ridimensionare la condanna per stupro inflitta in primo grado a un 33enne.
Il motivo? Il comportamento della vittima. Una decisione che ha suscitato polemiche, spingendo diverse donne (ma non solo) a scendere in piazza.

BASILEA - Un migliaio di persone, principalmente donne, sono scese in piazza a Basilea per protestare contro una sentenza della Corte d'appello renana, che di recente ha deciso di ridurre la pena nei confronti dell'autore di uno stupro avvenuto in Elsässerstrasse. Diverse organizzazioni femministe hanno indetto la manifestazione dal titolo “11 minuti sono troppo lunghi”, con la quale hanno voluto lanciare un segnale di solidarietà e vicinanza alla vittima. Ma anche chiedere le dimissioni del giudice Liselotte Henz.

«Spero che questa manifestazione avvii un dibattito sulla revisione del diritto penale sessuale e che sia l'ultimo caso a essere gestito in questo modo», ha dichiarato a 20 Minuten Nihil Madat, una delle attiviste. Dopo il suo e altri discorsi, la folla è rimasta in silenzio per undici minuti. Tanti quanto erano durate le violenze nei confronti della donna - avvenute nel febbraio dello scorso anno -, come testimoniano le riprese video di una telecamera di sorveglianza che mostrano i due autori entrare e uscire dalla casa di Elsässerstrasse. 

La corte d'appello di Basilea ha riesaminato il caso di stupro alla fine di luglio e ha ridotto la pena di uno dei due colpevoli, un 33enne, giudicando così il suo reato in modo più indulgente rispetto a quanto fatto dal Tribunale penale. Le motivazioni della corte hanno suscitato scalpore sui social e negli ambienti politici: i segnali che la vittima ha inviato agli uomini avrebbero avuto un ruolo nell'accertamento della colpevolezza, aveva affermato il presidente del tribunale Liselotte Henz nella sentenza orale. La vittima aveva persino «giocato con il fuoco». Inoltre, la donna non aveva riportato gravi lesioni fisiche e il delitto era stato relativamente breve, undici minuti. La corte d'appello ha poi aggiunto in una successiva dichiarazione che si trattava solo di valutare la colpa dell'aggressore e non di squalificare la vittima.

Il condannato verrà rilasciato mercoledì dopo 18 mesi ed espulso dal Paese per sei anni. Il complice, che all'epoca dello stupro aveva solo 17 anni, deve ancora essere giudicato dal Tribunale per i minorenni.
 

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