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SVIZZERAAccordo quadro? «Non siamo sull'orlo del precipizio»

06.07.21 - 13:20
A poco più di un mese dalla fine delle discussioni, Livia Leu si dichiara comunque ottimista.
Keystone
Fonte ats
Accordo quadro? «Non siamo sull'orlo del precipizio»
A poco più di un mese dalla fine delle discussioni, Livia Leu si dichiara comunque ottimista.
Secondo la segretaria di Stato il mancato accordo ha irritato Bruxelles e ci vorrà tempo per avviare nuovi negoziati: «Non abbiamo una scadenza. Bisogna preparare il terreno affinché siano presi in conto anche agli interessi della Svizzera».

BERNA - A poco più di un mese dall'abbandono dei negoziati sull'accordo quadro, le future relazioni tra la Svizzera e l'Unione europea sono ancora poco chiare e potrebbero rimanere tali per un po' di tempo. La segretaria di Stato Livia Leu è però ottimista.

La fine dei negoziati ha causato shock e, soprattutto, irritazione a Bruxelles. L'UE ha sempre dichiarato che non avrebbe firmato nuovi accordi di accesso al mercato o aggiornato quelli esistenti senza un accordo istituzionale. Per il momento, si attiene alla sua linea. Il riconoscimento reciproco per il materiale medico non è stato prorogato e la Svizzera è esclusa dal programma di ricerca Horizon Europe. Inoltre l'accordo per il settore dell'elettricità è bloccato.

Una situazione che sta causando preoccupazione da più parti. La segretaria di Stato Livia Leu ritiene invece che la reazione cauta dell'UE sia positiva. Bruxelles ha bisogno di tempo, e Berna può accettarlo. «Non siamo sull'orlo di un precipizio. Non abbiamo una scadenza. Abbiamo tempo».

A suo avviso non c'è bisogno di buttarsi a capofitto in nuovi negoziati. «Bisogna preparare il terreno affinché siano presi in conto anche agli interessi della Svizzera», ha aggiunto parlando con i media a Berna. La questione istituzionale rimane sul tavolo, ma deve essere considerata in un contesto più globale.

Sostegno austriaco - Il dialogo politico deve contribuire a questo obiettivo; nessuna misura concreta è stata finora delineata. La Svizzera sembra fare affidamento sui suoi vicini. «Alla fine, sarà il Consiglio europeo a decidere, non la Commissione europea», ha detto Livia Leu. Ognuno dei suoi membri dovrà difendere i propri interessi, in particolare quelli economici. Mentre l'Austria si è già pronunciata a favore di Berna, altre voci tardano.

L'Unione europea è il partner più importante della Svizzera, ma gli interessi sono reciproci, ha sottolineato la segretaria di Stato ricordando che più di un milione di europei vivono nella Confederazione e più di 300.000 frontalieri vi lavorano. I cittadini svizzeri nell'UE sono circa 500.000.

Dettagli in autunno - La soluzione di questa spinosa questione potrebbe richiedere ancora del tempo. Soprattutto perché la Svizzera non è il maggiore problema dell'UE, ha sottolineato Livia Leu. La Commissione europea ha annunciato che presenterà i dettagli delle future relazioni con Berna solo in autunno. Nel frattempo, la Svizzera sta esaminando le differenze tra i suoi regolamenti e quelli dell'UE. Deciderà poi come risolverli autonomamente, se è nel suo interesse.

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