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SVIZZERASei ore morto nel tram, «e nessuno se n'è accorto»

24.06.21 - 09:09
Due fratelli zurighesi raccontano la triste vicenda che ha colpito il padre: «Nessuno ha fatto nulla»
20min/Marco Zangger
Fonte 20 Minuten / M. Djurdjevic e L. Sachs
Sei ore morto nel tram, «e nessuno se n'è accorto»
Due fratelli zurighesi raccontano la triste vicenda che ha colpito il padre: «Nessuno ha fatto nulla»
Dov'è il coraggio civile? «La gente non si accorge nemmeno di ciò che la circonda».

ZURIGO - Due fratelli zurighesi stanno piangendo la morte del padre, il 64enne P.*, che è stato colpito da un attacco di cuore lunedì mentre andava al lavoro in tram.

«È salito alle 6.21 a Zurigo-Altstetten, sarebbe dovuto scendere a Paradeplatz, circa 30 minuti dopo, invece non è accaduto» hanno raccontato al quotidiano 20 Minuten i due figli dell'uomo. «Nostro padre ha subito un arresto cardiaco nel tram», e «né il conducente né gli altri passeggeri hanno notato nulla. Ha viaggiato senza vita sul tram per ore».

Solo sei lunghe ore dopo, una passeggera ha notato che qualcosa non andava, e ha allora informato il conducente, che a sua volta ha chiamato i servizi d'emergenza. «Ma era troppo tardi, mio padre era morto da ore» ha spiegato, sconvolto, uno dei fratelli. «Le registrazioni video del tram mostrano come è seduto immobile, quasi accasciato».

«Sono stupito e triste dalla noncuranza della gente» ha dichiarato poi il figlio dell'uomo, che ha deciso - con la sorella - di sensibilizzare la gente sul tema, e per questo di condividere la storia del padre. «Il coraggio civile purtroppo non è più comune. La gente è troppo concentrata su se stessa e non si accorge nemmeno di ciò che la circonda».

Coraggio civile... questo sconosciuto
È un incidente tragico, ma è anche un «caso isolato» secondo Melanie Wegel, docente presso l'Istituto per la prevenzione della delinquenza e del crimine dell'Università di scienze applicate di Zurigo (ZHAW). «Sei ore sono un periodo di tempo davvero molto lungo. Non sono a conoscenza di casi simili».

Wegel, che tiene dei corsi sul coraggio civile, ha comunque ammesso che «molte persone mancano di coraggio civile di questi tempi». Spesso, la gente pensa di non dover aiutare e che «qualcun altro se ne occuperà».

Ciò che auspica la professoressa, è più consapevolezza da parte di tutti noi esseri umani. «Ogni singola persona è chiamata ad aiutare», chiaramente, non ci si deve mettere in pericolo. «È qui che entra in gioco l'aiuto dell'organizzazione. Ci sono modi alternativi: si può parlare direttamente alle persone intorno a te, agire con loro, oppure chiamare la polizia».

Il trasporto pubblico zurighese (VBZ) e la polizia comunale sono a conoscenza dell'accaduto, e un portavoce ha confermato che il coinvolgimento di terzi può essere escluso.

 *Nome conosciuto alla redazione.

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