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GRIGIONICartelli nell'edilizia, il Cantone non ci credeva

10.06.21 - 14:02
Lo ha stabilito una perizia commissionata dal governo dei Grigioni
tipress
Cartelli nell'edilizia, il Cantone non ci credeva
Lo ha stabilito una perizia commissionata dal governo dei Grigioni

COIRA - Gli esperti indipendenti, incaricati dal governo retico, hanno stabilito che il Cantone dei Grigioni non è stato coinvolto nei cartelli dell'edilizia nella Engadina Bassa. Tuttavia, gli impiegati dell'Ufficio tecnico hanno mal valutato le possibili conseguenze.

Quando nel 2009 l'informatore e membro pentito del cartello Adam Quadroni aveva informato l'Ufficio tecnico cantonale, in relazione agli accordi illegali sui prezzi tra le imprese edili dell'Engadina Bassa, gli alti funzionari non gli avevano creduto. A questa conclusione giungono i due rapporti presentati ai media oggi a Coira e curati da esperti indipendenti dell'Università di Friburgo.

Secondo i due professori Martin Beyeler e Andreas Stöckli, l'Ingegnere capo cantonale e il responsabile del reparto manutenzione strade dell'epoca non avevano preso sul serio la segnalazione di Quadroni. Per i due funzionari l'informatore ("whistleblower") non risultava credibile a causa di dissapori legati della sua impresa di costruzioni. Il rapporto lo giudica un grave errore di valutazione.

Nel corso dell'indagine è inoltre emerso che almeno una lista con informazioni dettagliate sui progetti edili in fase di pianificazione, era stata trasmessa dall'Ufficio tecnico cantonale agli impresari costruttori. Il contenuto della lista non era in effetti segreto, ma avrebbe potuto facilitare un accordo sui prezzi.

Ciò malgrado, gli esperti dell'Università di Friburgo non hanno potuto provare che i dipendenti dell'Ufficio tecnico cantonale e i responsabili del rispettivo dipartimento abbiamo favorito attivamente il cartello del settore edile in Engadina Bassa. Ai dipendenti cantonali non si può imputare nessun tipo di accusa perché non sono stati in grado di rilevare gli accordi sui prezzi.

Commissione parlamentare d'inchiesta - Nel suo rapporto presentato ieri a Coira, la Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) sul cartello edilizio dei Grigioni è giunta alla conclusione che i dipendenti dell'Ufficio tecnico cantonale avevano prima sospettato la presenza di un cartello, e in seguito ne avevano preso atto in modo concreto. Tuttavia, non avevano intrapreso nessun tipo di misura. Secondo la CPI queste omissioni vanno giudicate come violazioni dei doveri d'ufficio.

Nel 2018, la Commissione della concorrenza (Comco) aveva reso pubblico il più grande caso di accordo sui prezzi nel settore edile svizzero mai riscontrato. Per anni, le imprese edili dell'Engadina Bassa avevano manipolato gli appalti del settore edile e del genio civile. Si accordavano sui prezzi e determinavano chi riceveva gli incarichi.

L'inchiesta della Comco aveva sollevato la questione chiedendosi se il Cantone dei Grigioni era a conoscenza del cartello o se avrebbe potuto favorirlo. Il Governo retico aveva successivamente commissionato un'indagine all'Università di Friburgo.

Il presidente del Governo ringrazia Adam Quadroni - Intervenendo oggi durante la presentazione delle indagini esterne, il presidente del governo grigionese, Mario Cavigelli, ha ringraziato Adam Quadroni, l'informatore ("whistleblower") ed ex membro del cartello dell'edilizia dell'Engadina Bassa che aveva denunciato pubblicamente gli accordi sui prezzi.

Il capo del Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità (DIEM) Mario Cavigelli ha dichiarato ai media: "Quadroni merita rispetto, ringraziamento e riconoscenza perché ha dimostrato grande coraggio civile informando l'Ufficio tecnico e la Commissione federale della concorrenza (Comco)".

Cavigelli giudica deplorevole il grave errore di valutazione commesso dai funzionari cantonali responsabili, i quali non avevano creduto al coraggioso informatore. Ha aggiunto infine che ciò non ha tuttavia portato a nessun licenziamento.

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