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BERNA/LUGANOKeller-Sutter sulla pandemia: «Ci sono state delle lacune, degli errori»

27.04.21 - 19:47
La consigliera federale ammette delle sviste strategiche, tra le quali «il sottovalutare l’importanza della mascherina».
Keystone
Keller-Sutter sulla pandemia: «Ci sono state delle lacune, degli errori»
La consigliera federale ammette delle sviste strategiche, tra le quali «il sottovalutare l’importanza della mascherina».
E sull’accordo quadro con l'Unione Europea: «Non sarà firmato se i nostri interessi non saranno soddisfatti».

BERNA/LUGANO - «Gli errori fatti ci aiuteranno in una prossima crisi, perché sicuramente ci sarà».  Si è espressa così, in merito alla gestione della pandemia, la consigliera federale e direttrice del Dipartimento federale di giustizia e polizia Karin Keller-Sutter alla 59esima Assemblea dell’Associazione industrie ticinesi. L’Assemblea ha visto passare il testimone di presidente dell’Associazione da Fabio Regazzi, consigliere nazionale e ora presidente dell’Unione svizzera arti e mestieri, a Oliviero Pesenti, CEO dell’azienda orologiera Erbas SA. 

Trarre degli insegnamenti - Per capire veramente cosa si poteva fare meglio nella gestione della pandemia bisognerà aspettare ancora un anno, ha affermato Keller-Sutter. Ammette però che, a guardarsi indietro, il Consiglio federale non rifarebbe proprio tutto: «Sicuramente ci sono state delle lacune, degli errori. Ad esempio il sottovalutare l’importanza del portare la mascherina». 

Uscire dal circolo vizioso degli aiuti - Riguardo alle riforme più urgenti da attuare per il rilancio dell’economia nazionale, Keller-Sutter ha poi sottolineato il valore dell’indipendenza economica: «È essenziale sostenere le imprese e la popolazione, ma a un certo punto bisogna uscirne. Non possiamo dare l’impressione alla gente che lo Stato faccia tutto, si occupi di tutto e sostenga tutti. Bisogna impedire che ci siano degli ulteriori interventi in questo senso». 

Decisioni difficili - La consigliera federale ha poi parlato delle difficoltà incontrate nell’equilibrare i bisogni economici, sociali e sanitari della popolazione in questo periodo di crisi. «Quando sono stata eletta volevo proteggere la libertà dei cittadini e dell’economia, ora invece mi trovo a doverle limitare. È difficile per me che vengo da una famiglia di piccoli imprenditori. È stata una grandissima responsabilità prendere queste decisioni. Bisogna mostrarsi umili davanti a questa crisi mondiale». 

L’accordo quadro con l’UE - Keller-Sutter ha poi discusso lo stallo dell’accordo quadro con l’Unione Europea, giunto ad un punto morto. La consigliera ha spiegato che le relazioni con l’Europa restano solide e ha rassicurato: «Ora c’è l’impressione che senza l’accordo quadro siamo perduti, ma non è la fine della Svizzera perché ci sono comunque gli accordi bilaterali con i singoli Paesi». Ed ha infine sottolineato che non si firmerà nulla «se gli interessi della Svizzera non saranno soddisfatti». 

Legge contro il terrorismo - Si è poi parlato della legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo, al voto il 13 giugno prossimo. La direttrice del Dipartimento di giustizia ha definito questa legge come importante per il mondo economico e ha ricordato: «La Svizzera non è un isola. Dopo gli attentati di Parigi ci sono stati degli attacchi anche da noi, penso in particolare ai tragici accoltellamenti di Morges e di Lugano avvenuti lo scorso anno, entrambi, sembrerebbe, di matrice jihadista». Keller-Sutter ha poi ribadito: «Non c’è libertà economica se la sicurezza non è assicurata. Solo in uno Stato sicuro possiamo avere una prosperità economica». 

Violenza domestica - Interrogata infine sulla crescita del fenomeno della violenza domestica osservata in Svizzera recentemente,la consigliera federale ha spiegato che negli ultimi anni sono state create numerosi leggi volte a limitare questa tendenza. Ha poi puntualizzato che si vuole ora adottare una strategia diversa: «Questo venerdì ci incontreremo con i Cantoni per rinforzare la lotta contro la violenza coniugale. Non è più una questione di legge ma di aiuti concreti. Vorremmo per esempio introdurre dei mezzi tecnici come un bottone sos di richiesta d’aiuto per le vittime».

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