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SVIZZERAUn mercato della droga su Telegram, attivo anche in Svizzera

02.04.21 - 14:07
È troppo facile ottenere della droga nel nostro paese, anche solo con qualche click sui social media
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Foto illustrativa.
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Fonte 20 Minuten
Un mercato della droga su Telegram, attivo anche in Svizzera
È troppo facile ottenere della droga nel nostro paese, anche solo con qualche click sui social media
Tra crittografia, spacciatori dall'estero e Dark Web, per le forze di polizia è una vera e propria montagna da scalare

ZURIGO - Si entra su Telegram, si sceglie ciò che più si desidera, si paga, e il tutto viene portato a casa tramite delivery.

Non è solo come si ordina del cibo in tempi di coronavirus, ma è anche come, nel 2021 e in Svizzera, si possono ottenere con tranquillità diverse sostanze stupefacenti.

L'incredibilmente semplice accessibilità alla droga nel nostro paese è stata confermata da una ricerca del quotidiano 20 Minuten, che con pochi click tramite i principali social media (ad esempio Instagram, o Snapchat), ha scoperto che ci si può unire ad un noto gruppo Telegram (con più di 2'500 membri e attivo principalmente a Zurigo e San Gallo), dove vengono offerte 30 droghe diverse, con il corrispettivo livello di purezza e lo stato di disponibilità momentanea.

Tra marijuana, funghi, LSD, cocaina, e metanfetamine, sembra davvero essere una delle più grandi reti di distribuzione del nostro paese. Il pagamento dev'essere fatto in modo anonimo tramite Bitcoin, e la consegna avviene tramite un corriere.

Ma come funziona, chi c'è dietro?

Gli esperti interpellati nel campo della criminalità informatica non sono stati in grado di fornire alcuna informazione, e nemmeno i corrieri, che effettuano le consegne, sembrano saperne di più: «Nessuno sa chi sono queste persone» ha spiegato il fattorino C. a 20 Minuten, precisando che non ha mai incontrato personalmente nessuno dei piani alti. Secondo C., è ovvio che dietro al tutto ci siano persone estremamente «intelligenti»: «È pazzesco come il tutto sia ben organizzato». 

Tramite Telegram, il quotidiano svizzero-tedesco è riuscito però ad entrare in contatto con una donna - tra i presunti fondatori del gruppo - che si fa chiamare Pigeon. «Siamo l'Uber Eats delle droghe» ha esordito Pigeon, che ha raccontato di aver iniziato da sola come indipendente, per poi sviluppare il sistema in una rete sempre più grande attraverso Telegram. 

Le vendite sono «milioni» ogni anno, ha poi aggiunto la donna, spiegando che sono stati assunti all'incirca cinquanta corrieri - per lo più donne. Inoltre, tutte le persone coinvolte lavorano dall'estero, e nessuno si conosce personalmente: il contatto esiste solo via Telegram.

Perché la piattaforma non viene semplicemente chiusa?

«Le indagini sul Dark web sono molto difficili, sono necessari diversi specialisti per riuscire a combattere il traffico di droga online», ha dichiarato la polizia cantonale di San Gallo. «Decrittare un sito come Telegram è estremamente dispendioso in termini di tempo», ha aggiunto Judith Hödl, della polizia cittadina di Zurigo. 

Inoltre, può essere fatto «solo se il pubblico ministero competente presenta un'istanza, che poi viene accolta in tribunale». Solo in questo caso la polizia può utilizzare programmi informatici specifici per la decrittazione, e non si sa se questo sia il caso della rete presente su Telegram: né le autorità zurighesi né quelle sangallesi hanno voluto confermare se c'è un procedimento in corso.

Allo stato attuale, secondo il Consigliere nazionale e vicepresidente di DigitalSwitzerland Marcel Dobler, i social media che non hanno una base in Svizzera sono praticamente uno spazio senza legge, nel quale è quasi impossibile trovare uno spacciatore. «L'applicazione della legge dipende troppo dalla volontà dei giganti della tecnologia di fornire dati». A tal riguardo, però, il Consiglio federale sta lavorando su un progetto di legge per risolvere questo problema, ha anticipato Dobler.

«Un pozzo senza fondo»

Il Nedik (la rete di supporto digitale alle indagini sulla criminalità informatica), ha spiegato che i venditori «si nascondono spesso dietro loro profili di social media con dati di registrazione falsi, e mascherano i loro indirizzi IP con un server proxy o attraverso una connessione VPN». Per questo motivo, per le forze di polizia svizzere, le condizioni per identificare e arrestare i colpevoli a livello internazionale sono molto difficili. Ancor di più se lavorano tramite il Dark Web.

Un altro problema è che anche che se il gruppo in questione venisse bloccato, ne sbucherebbe presto un altro: «il commercio di droga online è un pozzo senza fondo, ed è un mercato che sta diventando sempre più digitalizzato» sostiene Frank Zobel, vice direttore di Addiction Switzerland, secondo cui è fondamentale sensibilizzare i giovani. «Nell'ambito della prevenzione, vogliamo far ragionare i giovani, in modo che possano prendere da soli le decisioni giuste per proteggere la loro salute».

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COMMENTI
 

Shion 2 anni fa su tio
Svizzera paese di junkies cronici.

ceresade36@gmail.com 2 anni fa su tio
Non lo so come no riescono a prenderli cosi facile di farlo Quelli che consumeranno droga diventano bruti vechi e amalati secondo loro è lo massimo Ma questo gli porta a duna terrible trappola dove no uscirano mai sono tutti qzanti adulti memori adulti maggiorenni che fanno questa cosa . Dove çè la autorità ? Oppure per tutti qui lazzeroni che si trovano in Pensilina che possiamo fare continuare a mantenerli grazie ai nostri contributi ?

Moga 2 anni fa su tio
Liberalizzare e smetterla di giocare a guardia e ladri che tanto è inutile. Inoltre lo stato ci guadagnerebbe una montagna di soldi come su alcool e tabacco
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