Il gigante giallo intende stabilizzare il numero delle filiali e renderle più attrattive, aprendole ad altri servizi
BERNA - Dopo anni caratterizzati dalla trasformazione dei punti d'accesso alla rete, la Posta intende stabilizzare il numero degli uffici postali e rafforzarli, aprendoli ad altri fornitori e servizi. È quanto emerge da un rapporto stilato dal governo, elaborato in risposta a un postulato.
Nella sua seduta odierna, si legge in una nota, il Consiglio federale ha adottato il rapporto in questione. La relazione era stata chiesta dalla Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale (CTT-N), che domandava all'esecutivo di esigere dalla Posta una pianificazione a lungo termine dell'accesso alle prestazioni del servizio postale universale.
Il governo ha redatto un bilancio del periodo 2017-2020, analizzando l'evoluzione dei servizi e l'orientamento futuro dell'azienda. Come noto, in questi anni l'accento è stato posto sulla conversione degli uffici postali in agenzie e sull'ampliamento dell'offerta a domicilio.
Nel prossimo quadriennio invece, il gigante giallo vuole stabilizzare il numero degli uffici e rafforzarne la loro attrattiva. Per fare ciò, ha l'intenzione di aprire la sua rete ad altri fornitori e servizi, come quelli offerti dalle autorità pubbliche e dal settore sanitario, assicurativo e bancario.
Così facendo, la Posta spera di sfruttare meglio le capacità dei propri uffici e di contribuire al finanziamento del servizio universale. Il rapporto mostra inoltre il potenziale di digitalizzazione e le sinergie utilizzate.
Il futuro assetto dell'azienda e il finanziamento del servizio, sempre più difficile da garantire in modo autonomo anche a causa delle nuove esigenze della clientela, sono attualmente oggetto di discussione. Il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) presenterà entro fine anno proposte su come procedere, basandosi sul lavoro di un gruppo di esperti.
Per quanto riguarda il dialogo di pianificazione fra Posta e Cantoni, introdotto nel 2019, il giudizio del governo è positivo. Esso ritiene però che prossimamente il dibattito dovrebbe andare oltre la questione della rete degli uffici postali, includendo pure temi strategici come la concezione digitale del servizio universale.