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SVIZZERAComuni e parrocchie si offrono, ma Berna non accoglie rifugiati

29.03.21 - 10:50
È quanto riferisce Amnesty International Svizzera, facendo riferimento alla situazione delle isole greche
Keystone - foto d'archivio
Fonte ats
Comuni e parrocchie si offrono, ma Berna non accoglie rifugiati
È quanto riferisce Amnesty International Svizzera, facendo riferimento alla situazione delle isole greche
«Il Consiglio federale aveva deciso di ammettere in Svizzera 1600 persone rifugiate per il 2020/2021. Ad oggi però ne sono state ammesse solo 330».

BERNA - La situazione delle persone rifugiate in Grecia rimane disastrosa. #evacuareORA e Amnesty International esortano quindi il Consiglio federale a dialogare con città, comuni e parrocchie che ribadiscono la loro disponibilità ad accogliere rifugiati provenienti dalle isole del mar Egeo.

L'anno scorso con l'appello di #evacuareORA, 132 organizzazioni e 50'000 persone hanno chiesto al Consiglio federale di accogliere un importante contingente di rifugiati dalle isole greche. Da allora decine di città, comuni e parrocchie hanno offerto il proprio sostegno in questo senso al governo. Tuttavia finora, né il Consiglio federale né la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) hanno messo in uso queste disponibilità, indica un comunicato odierno di Amnesty International Svizzera.

Oggi l'Alleanza "Città e comuni per l'accoglienza dei rifugiati", che include le otto città più importanti e otto altri comuni, ribadisce la sua volontà di accogliere delle persone rifugiate in provenienza dalla Grecia e chiede al Consiglio federale un gesto politico chiaro in questo senso.

Campo sovraffollato
«Nel settembre 2020 una serie di incendi ha devastato il centro di accoglienza e di identificazione (CAI) di Moria, lasciando 12'000 persone senza un riparo. Le autorità hanno allestito un sito d'urgenza, dove attualmente vivono circa 6900 persone, nonostante la sua capacità massima sia stimata a 3500 posti. Inoltre, il nuovo campo è installato su un vecchio campo di tiro militare. Come ammesso dal governo greco, il terreno è contaminato dal piombo che in alcuni punti supera di molto il limite legale e potrebbe rappresentare dei rischi sanitari per le persone costrette a viverci», sottolinea Pablo Cruchon, responsabile della campagna migrazioni per Amnesty International Svizzera, citato nel comunicato.

Dopo gli incendi, la Svizzera ha portato sul posto del materiale umanitario, in particolare tende, materiale per il trattamento delle acque e materiale medico per fermare la propagazione del Covid-19 e trattare le persone contagiate. La Svizzera ha anche accolto 97 minori non accompagnati provenienti dalle isole del mar Egeo.

«L'accoglienza di queste poche decine di rifugiati è positiva, ma rimane ampiamente insufficiente», puntualizza Cruchon. «Il Consiglio federale - aggiunge - aveva deciso, nell'ambito del suo programma di reinsediamento, di ammettere in Svizzera un contingente di 1600 persone rifugiate particolarmente vulnerabili per il 2020/2021. Ad oggi però ne sono state ammesse solo 330. Inoltre, nel 2020 nel nostro paese sono state depositate solo 11'041 domande d'asilo, ovvero 3228 in meno rispetto al 2019 (-22,6%). Si tratta della cifra più bassa registrata dal 2007», osserva Cruchon.

Considerate queste cifre e la volontà ripetuta oggi dalle principali città, comuni e parrocchie Svizzera a partecipare all'accoglienza di rifugiati provenienti dalla Grecia, Amnesty International chiede al governo di sostenere un'evacuazione completa del campo di Moria a livello europeo e di accettare un grande contingente di rifugiati dalle isole greche. Inoltre, secondo l'organizzazione, la consigliera federale Karin Keller-Sutter deve prendere posizione sull'offerta delle città e dei comuni.

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