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SVIZZERAI dati dell'ultima settimana mostrano che la curva dei contagi è in fase di risalita

18.03.21 - 13:33
Le varianti la stanno facendo da padrone: sono il 79,5% dei campioni analizzanti
KEYSTONE
I contagi da coronavirus hanno ripreso slancio nell'ultima settimana.
I contagi da coronavirus hanno ripreso slancio nell'ultima settimana.
Fonte Ats
I dati dell'ultima settimana mostrano che la curva dei contagi è in fase di risalita
Le varianti la stanno facendo da padrone: sono il 79,5% dei campioni analizzanti

BERNA - Anche la scorsa settimana La curva dei contagi di Covid-19 si è purtroppo confermata anche la settimana scorsa in fase di risalita.

Fra l'8 e il 14 marzo in Svizzera e nel Liechtenstein sono stati registrati 8783 casi, il che corrisponde a un aumento del 15,7% rispetto ai sette giorni precedenti. A farla da padrone sono le varianti del virus.

Stando al consueto rapporto settimanale del giovedì firmato dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), la quota di varianti fra i campioni analizzati è stata del 79,5%. La progressione riscontrata non riguarda solo le nuove infezioni, bensì pure i decessi, passati da 44 a 59.

In crescita, da 226 a 265, anche i ricoveri ospedalieri. È perlomeno sceso il numero medio di pazienti Covid nei reparti di cure intense, ora pari a 170. Ad aver avuto bisogno della ventilazione meccanica sono stati in 122. La percentuale dei malati di coronavirus sull'insieme delle persone ospitate in queste ali è del 26%, ben lontana dal picco massimo del 62%. L'occupazione globale delle terapie intensive si attesta dal canto suo al 69%.

L'età mediana (il 50% ha un'età superiore, il 50% inferiore) dei ricoverati fra lunedì e domenica scorsi è stata di 64 anni. Il 76% delle persone portate in ospedale aveva almeno 50 anni.

Capitolo test, quelli effettuati nel periodo in rassegna sono stati 195'755, di cui il 74,9% PCR e il 25,1% antigenici rapidi. L'incremento è stato dell'11,6%. Il tasso di positività è salito leggermente sia per i PCR (dal 4,6% al 4,8%) sia per gli antigenici (dal 5,0% al 5,2%).

Incidenza alta in Ticino - A livello regionale, dalle tabelle dell'UFSP si nota come il Ticino sia tornato a essere uno dei Cantoni con l'incidenza più elevata. La scorsa settimana infatti sono stati registrati 142.5 nuovi casi su 100'000 abitanti, valore inferiore solo a quello di Ginevra (159.3) e simile a quello di Vaud (138.1). In totale, a sforare quota 100 sono in 11.

Tra questi non vi sono i Grigioni, che si fermano poco sotto (96.0), peraltro con tantissimi test svolti. I Cantoni meglio messi secondo questo indicatore sono invece Glarona (41.9), Berna (61.4) e Svitto (62.9).

Grigioni re dei test - Come detto, i Grigioni sono nettamente in testa - ed è una costante - alla classifica settimanale dei tamponi eseguiti in rapporto alla popolazione, con ben 10'093 test ogni 100'000 abitanti. Tolto Zugo (6099), che ha iniziato esami a tappeto nelle scuole, tutti gli altri guardano da lontanissimo.

Il solo Appenzello Interno (3782) supera quota 3000, mentre il Ticino è a 2513, che lo colloca comunque nella parte alta della graduatoria. Il tasso di positività nel cantone italofono è al 6,4% nei PCR e al 5,5% nei rapidi.

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COMMENTI
 

F/A-19 3 anni fa su tio
Bisogna vaccinarsi? Dove sono tutte queste dosi? Stiamo continuando ad allungare i tempi volutamente, tante nazioni sono già fuori da tempo, noi siamo qui a fare grafici e previsioni, ne deduco che volutamente si vuole creare un po’ dì povertà in più , tutta gente che prima dava un certo fastidio verrà falciata via. Una volta c’era la pulizia etnica, ora c’è la pulizia economico-industriale, evviva.

pillola rossa 3 anni fa su tio
Colpa delle vaccinazioni

seo56 3 anni fa su tio
E vogliono aprire... 😡😡😡😡

negang 3 anni fa su tio
Procedere seriamente con i vaccini no ??? Desciularsi un po' no ?

stefanobig 3 anni fa su tio
PA u Ra e Sen si di col pa

Don Quijote 3 anni fa su tio
Quando il virus iniziale ha visitato quella parte della popolazione sensibile (7/8%) è costretto, per forza di cose, a mutare perchè cerca disperatamente di replicarsi. Le mutazioni sono un buon indizio della fine del virus, basta guardare il decorso dell'epidemie del passato.

Duca72 3 anni fa su tio
Risposta a Don Quijote
Ma ci sei o ci fai? La gente intanto muore, il vaccino dovrebbe essere obbligatorio. Per fortuna UE farà in modo che se vogliamo continuare a fare ciò che abbiamo sempre fatto dovremo dimostrare di essere stati vaccinati.

joe69 3 anni fa su tio
Risposta a Don Quijote
Ah si? dove hai preso la laurea in epidemiologia?? 😉 le mutazioni sono naturali in un virus e nn c'è da preoccuparsi se le mutazioni avvengono in forme meno aggressive... ma nn è automatico e nn è sempre così, se dovessero mutare in forme più aggressive e anche aumentare il tasso di mortalità, allora si che sono cavoli.... diciamo che, per ora, ci sta andando di "lusso"... con il dovuto rispetto per i defunti 🙏

Don Quijote 3 anni fa su tio
Risposta a Duca72
Ma sai leggere! Non ho parlato di vaccinazioni, ho detto che basandosi sulle esperienze empiriche del passato abbiamo un indizio sulla probabile fine della pandemia, poi è vero, al cucù che scrive sotto probabilmente serve una laurea in fisica per capire che non deve avvicinare la lingua alla presa della corrente, quando che, anche le capre senza laurea stanno lontano dal recinto elettrificato. Ieri sono morte 180 persone in Svizzera come tutti i giorni e 20 circa con corona virus che probabilmente nella maggioranza dei casi sarebbero morte lo stesso, come dimostra la sotto mortalità attuale sulla media annuale. State sviluppando fobia, ipocondria e perdita della ragione. Non farmi ridere con le masturbazioni mentali dell’UE che già bastano quelle dei nostri politici. Nel 18 spagnola, nel 57 asiatica e nel 69 Hong Kong (mutazione dell’asiatica) hanno fatto milioni di morti e quasi tutti giovanissimi in ottima salute, siamo usciti anche dalla peste bubbonica e tornati alla vita normale senza le paturnie politiche di questo secolo! Tra un po’ ci vorrà lo psicologo che ti prende per mano per andare a comprare la margherina alla Coop… Rispetto per la malattia, sì, ma enfatizzare questa cosa, anche NO!

joe69 3 anni fa su tio
Risposta a Don Quijote
Senza tante paturnie lo sostieni tu e la tua mistificazione della realtà, nn la storia... Nella spagnola del 18 Le autorità riconobbero la gravità della situazione solo durante la seconda ondata influenzale. Vennero quindi introdotti sistemi d’allarme per i casi d’influenza, ordinate quarantene nei porti e nelle stazioni ferroviarie e creati reparti d’isolamento negli ospedali. Ai passeggeri dei tram venne chiesto di indossare una mascherina. Si applicò il principio di «distanza sociale» per evitare assembramenti di massa. Scuole, teatri, sale cinematografiche, osterie, mercati e chiese furono temporaneamente chiusi. L’uso di mascherine e disinfettanti fu raccomandato o addirittura imposto dalla legge per frenare il contagio. Esattamente come ora, con la differenza che ora abbiamo più tecnologia per sviluppare vaccini, più presa a carico del paziente (vedi la ventilazione assistita, piuttosto che l'ossigeno terapia, ecc) più ammortizzatori sociali per i contraccolpi economici, se fosse arrivato il coronavirus in quegli anni... uno steriminio, miliardi di morti... nn milioni....
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