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BERNAChi lavora con i minori deve applicare i diritti dell'infanzia

05.03.21 - 11:33
Ne è convinto il Consiglio federale che prevede di concedere per cinque anni aiuti finanziari.
tipress
Fonte ats
Chi lavora con i minori deve applicare i diritti dell'infanzia
Ne è convinto il Consiglio federale che prevede di concedere per cinque anni aiuti finanziari.
Secondo l'esecutivo, il diritto dei bambini e dei giovani di essere ascoltati e di partecipare è particolarmente importante.

BERNA - Le persone che lavorano con e per i minori devono essere meglio informate sui diritti dell'infanzia e conformarsi a questi ultimi. Ne è convinto il Consiglio federale che prevede di concedere per cinque anni aiuti finanziari per un importo annuo di 200'000 franchi alle organizzazioni che attueranno misure in tal senso.

Secondo l'esecutivo, il diritto dei bambini e dei giovani di essere ascoltati e di partecipare è particolarmente importante, ad esempio quando i genitori divorziano o in caso di collocamento extrafamiliare di un minore.

Per questo motivo giudici, avvocati, assistenti sociali, pedagoghi sociali, agenti di polizia, insegnanti, specialisti della migrazione e altri professionisti devono essere in grado di tenere conto dei diritti dell'infanzia nel loro lavoro quotidiano, indica una nota governativa odierna.

Secondo il Consiglio federale, bisogna inoltre incoraggiare i vari gruppi professionali a includere il tema dei diritti dell'infanzia nei corsi di formazione e formazione continua. Occorre pure elaborare e diffondere aiuti pratici quali promemoria e liste di controllo per i diversi gruppi professionali.

I mezzi necessari a questa sensibilizzazione provengono dal credito "Protezione dell'infanzia / Diritti del fanciullo", che il Parlamento ha aumentato a 2 milioni di franchi nell'ultima sessione invernale.

Con queste misure il Governo attua anche le raccomandazioni del Comitato delle Nazioni Unite per i diritti del fanciullo. Ratificando la Convenzione dell'ONU, nel 1997, la Svizzera si è impegnata ad applicare gli standard internazionali e a presentare periodicamente - ogni cinque anni - rapporti al Comitato delle Nazioni Unite per i diritti del fanciullo.

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