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BERNAQuarantena, le indennità per perdita di guadagno sono meno generose

15.02.21 - 11:41
Il diritto è stato ridotto da 10 giorni a un massimo di 7
tipress
Fonte ats
Quarantena, le indennità per perdita di guadagno sono meno generose
Il diritto è stato ridotto da 10 giorni a un massimo di 7
La decisione è entrata in vigore l'9 febbraio scorso.

BERNA - Le indennità per perdita di guadagno (IPG) in caso di quarantena sono meno generose di quanto previsto inizialmente.

Il Consiglio federale ha infatti ridotto il diritto alle IPG per autonomi e lavoratori dipendenti da 10 giorni al massimo a 7.

La decisione, passata inosservata e di cui parlano oggi i giornali del gruppo Tamedia, è stata presa in gennaio dal governo, per poi entrare in vigore l'8 febbraio scorso.

La notizia è stata confermata oggi a Keystone-ATS dall'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), organismo che si occupa della distribuzione delle IPG. Stando ai funzionari dell'UFAS, dall'8 di febbraio sussiste il diritto alle IPG per quarantena per un massimo di 7 giorni invece di 10, anche se la quarantena dovesse durare più a lungo.

Altra novità: vi è la possibilità di accorciare il periodo di isolamento sottoponendosi ad un test il settimo giorno, venendo poi dispensati dalla quarantena qualora l'esito dell'analisi dovesse rivelarsi negativo. Il soggetto che intende però ricorrere a questa possibilità deve pagare di tasca propria il test.

Attenzione però: qualora la persona dovesse risultare negativa al test, la fine della quarantena può essere ordinata solo dalle autorità cantonali. Oltre a ciò, il soggetto interessato deve portare una mascherina fino al decimo giorno quando decide di uscire di casa, rispettando sempre la distanza di sicurezza di 1,5 metri.

La scelta dell'esecutivo di accorciare il diritto alle IPG è giudicata criticamente dai Direttori cantonali della sanità pubblica, ha sostenuto il loro portavoce, Tobias Bär, citato dal gruppo Tamedia. A suo dire si tratta di una decisione problematica che danneggia in particolare quelle persone che non possono lavorare da casa e dispongono tendenzialmente di redditi bassi. Per questi soggetti aumenta la pressione a farsi testare a proprie spese, allo scopo di tornare al più presto al lavoro.
 
 

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