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SVIZZERALa task force è (di nuovo) nel mirino

12.02.21 - 00:05
Udc, liberali e diverse associazioni di categoria sono in rotta di collisione con gli scienziati. E chiedono di riaprire
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Martin Ackermann
Martin Ackermann
Fonte DAW/Leo Hurni/20 Minuten
La task force è (di nuovo) nel mirino
Udc, liberali e diverse associazioni di categoria sono in rotta di collisione con gli scienziati. E chiedono di riaprire
Martin Ackermann: «Non spetta a noi prendere decisioni. Ma prospettare alla politica gli scenari più probabili».

BERNA - Il Consiglio federale dovrà presto decidere se prolungare il blocco oltre il 28 febbraio. Le associazioni di categoria e l'UDC spingono per un allentamento, nonostante la diffusione delle nuove varianti del virus. Nelle pubblicità sui giornali, l'UDC chiede al governo di porre fine alla cosiddetta "isteria da lockdown". Alla fine, chi la spunterà?
 
La curva positiva dei contagi nelle ultime settimane sembra giocare a favore dei fautori del "liberi tutti". Il numero di contagi e dei ricoveri ospedalieri è diminuito negli ultimi giorni, il tasso di positività è sceso a circa il cinque per cento. Ma la task force federale sul Covid ha già messo le cose in chiaro, dal canto suo. Per gli esperti sanitari, non è il momento di abbassare la guardia. «Bisogna guardare sotto la superficie, per capire la pandemia» ha dichiarato questa settimana il capo della task force Martin Ackermann. 

Chi ha ragione? A deciderlo sarà probabilmente la nuova variante inglese, che si diffonde - secondo le stime - a una velocità del 50 per cento superiore rispetto al ceppo cinese. «La situazione rischia di degenerare velocemente» ha detto Ackermann, ricordando l'esempio del Portogallo. 

L'avvertimento degli scienziati non è andato giù ai fautori dell'allentamento. La consigliera nazionale Udc Esther Friedli ha addirittura proposto di interrompere le conferenze stampa settimanali dei membri della task force. Gli esperti peccherebbero di protagonismo, secondo Friedli: «Vogliono anticipare le decisioni e apparire importanti. Ma la decisione finale spetta alla politica, che deve assumersene la responsabilità». 

Anche il presidente dell'Unione svizzera di arti e mestieri (Usam) Hans-Ulrich Bigler diffida dei modelli della task force. «La scienza propone scenari dell'orrore. Il capo della task force dice che rischiamo di rimanere senza un solo letto d'ospedale libero. Non è mai successo». Secondo BIgler inoltre, non è dimostrabile che le chiusure dei negozi abbiano un effetto positivo sulla curva dei contagi. «Solo in una minima parte dei casi si è potuto individuare il luogo d'infezione». Anche il consigliere nazionale del PPD Fabio Regazzi pensa che la task force abbia troppo peso. «Negli ultimi mesi ha praticamente ordinato al Consiglio federale quali misure adottare. Non è questo il compito degli esperti». 

Critiche respinte al mittente dalla task force COvid. "Noi non prendiamo decisioni politiche» afferma Martin Ackermann, contattato da 20 Minuten. «Non rappresentiamo interessi particolari, ma lavoriamo su base scientifica. Tramite degli scenari, mostriamo alla politica cosa deve aspettarsi». La lotta alla pandemia richiede un gioco d'anticipo, spiega il professore dell'Eth. «I politici hanno la responsabilità di valutare gli interessi sociali, e stabilire quali sono le conseguenze sanitarie o economiche accettabili».

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