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SVIZZERA29enne positivo deceduto, ma non di Covid: ecco perché è ancora nell'elenco delle vittime

03.01.21 - 08:10
L'Ufficio federale della sanità pubblica spiega come viene compilata la statistica nazionale e la causa del problema.
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Fonte 20 Minuten / Bettina Zanni e Noah Knüsel
29enne positivo deceduto, ma non di Covid: ecco perché è ancora nell'elenco delle vittime
L'Ufficio federale della sanità pubblica spiega come viene compilata la statistica nazionale e la causa del problema.
Una circostanza, osserva Christian Garzoni, che può portare i cittadini a diffidare delle autorità.

BERNA - Nel conto dei decessi avvenuti durante le festività natalizie e legati alla pandemia di coronavirus, come ormai è noto, è stato erroneamente indicato anche quello di un 29enne del canton Zurigo.

L'uomo è deceduto dopo essere risultato positivo al coronavirus e, sebbene per ragioni di tutela della privacy le esatte cause non siano state rivelate, non si tratta di Covid-19, hanno precisato le autorità cantonali zurighesi. Patrick Borer, della direzione del Dipartimento della salute, ha ribadito: «Sulla base dei risultati medici, si può escludere che il Covid-19 sia stato la causa della morte».

Le ragioni dell'Ufsp - Come può essere quindi, si sono chiesti i colleghi di 20 Minuten, che qualcuno che non è morto per ragioni legate alla pandemia compaia nella statistica ufficiale dell'Ufficio federale della sanità pubblica? La portavoce Katrin Holenstein ha spiegato cosa può essere successo: la statistica nazionale include quindi i decessi di persone che risultano positivi al coronavirus a seguito di un test positivo confermato in laboratorio. «La causa della morte non è nota all'Ufsp», in quanto «non c'è indicazione della causa del decesso sul modulo di segnalazione per i risultati clinici. Lì si nota solo che si trattava di un paziente Covid» ha aggiunto Holenstein.

Chi tiene conto delle cause di morte - Quella dell'Ufsp è una statistica epidemiologica che mostra quanti pazienti positivi al Sars-CoV-2 sono deceduti in Svizzera ogni giorno, mentre è l'Ufficio federale di statistica (Ust) a tenere conto dell'esatta causa della morte. «Per fare questo, vengono analizzate le informazioni dei certificati di morte». Solo che il procedimento non è immediato: basti pensare che le ultime statistiche aggiornate sul sito dell'Ust risalgono al 2018.

«Fomentano l'insicurezza nella popolazione» - Che si possa avere un errore di questo genere è perfettamente comprensibile, spiega l'infettivologo ticinese Christian Garzoni. I numeri attuali «possono offrire solamente una panoramica generale e rappresentare delle tendenze». Tuttavia è una circostanza pericolosa, in quanto tali rapporti errati «fomentano l'insicurezza nella popolazione. Ciò può portare a non avere più fiducia nelle autorità».

Garzoni critica nel contempo il sistema di segnalazione federale: «Nella lotta contro una pandemia, numeri validi e precisi sono essenziali». Oggi, però, «i dati vengono raccolti troppo lentamente» e sarebbe essenziale sapere al più presto chi è morto a causa del Covid-19».

Anche la politica è critica - Critiche all'Ufsp arrivano anche dal mondo politico: «Sarebbe molto importante che si registri la causa del decesso!» afferma la socialista Yvonne Feri. «Abbiamo bisogno di questa differenziazione in modo che le statistiche non siano distorte in una direzione o nell'altra». Le fa eco il liberale radicale Damian Müller: «L'Ufsp deve fare di tutto per avere dati puliti. Altrimenti la sua credibilità sarà ulteriormente indebolita».

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