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VALLESE / BERNACaso Verbier: Confederazione e Cantone si rimpallano la responsabilità

28.12.20 - 23:51
Berna ricorda al Vallese che sarebbe stata sua competenza far rispettare la quarantena ai turisti britannici.
Keystone
Fonte 20 Minuten/DAW
Caso Verbier: Confederazione e Cantone si rimpallano la responsabilità
Berna ricorda al Vallese che sarebbe stata sua competenza far rispettare la quarantena ai turisti britannici.
Il Cantone: «Svolgiamo controlli a campione». Le multe? Massimo 1'500 franchi.

SION / BERNA - Ha attirato l'attenzione della stampa internazionale, nel fine settimana, la fuga da Verbier di circa 200 turisti britannici che, dopo il loro arrivo in Svizzera, avrebbero dovuto rispettare l'obbligo di quarantena. Alla denuncia dell'accaduto da parte delle autorità comunali segue ora il rimpallo di responsabilità tra Cantone e Confederazione.

«È competenza dei Cantoni far applicare la quarantena», fa notare il portavoce dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) Grégoire Gogniat, sentito da 20 Minuten. La presa di posizione arriva dopo che il presidente del Consiglio di Stato vallesano, Christophe Darbellay, ha accusato Berna di aver trasmesso tardivamente la lista dei passeggeri dei voli dal Regno Unito: «Ciò ha inutilmente complicato il nostro lavoro», ha lamentato. 

Su questo punto, però, l'UFSP rimanda le accuse al mittente. Già il 21 dicembre - data in cui è stato imposto l'obbligo di quarantena per i viaggiatori in provenienza dal Regno Unito - Berna ha inviato al Canton Vallese i primi dati sui passeggeri dei voli in arrivo dalla Gran Bretagna. L'ultimo aggiornamento risale alla Vigilia di Natale.

Giudicando «inaccettabile» la "fuga" dei turisti britannici, l'UFSP ricorda che i Cantoni hanno la possibilità di comminare multe fino a 10'000 franchi in caso di mancato rispetto dell'obbligo di quarantena. Non è chiaro, però, se il caso Verbier abbia avuto conseguenze per i viaggiatori interessati.

Interrogato a tal proposito, il portavoce della polizia cantonale vallesana Christian Zuber si limita ad affermare che vengono svolti controlli a campione e minacciate multe fino a 1'500 franchi come consigliato dalla Conferenza dei procuratori della Svizzera (CPS). Un bilancio sulle misure adottate sarà fatto solo dopo la fine del termine di quarantena, a fine anno. 

«Ci sarebbe da ridere se non fosse tragico», commenta la consigliera nazionale e membro della Commissione della sicurezza sociale e della sanità Katharina Prelicz-Huber (Verdi/ZH). «Purtroppo, dalla primavera a questa parte alcuni Cantoni hanno mancato l'occasione d'incrementare le proprie capacità - sostiene -. Proprio perché la variante mutata dal virus (individuata nel Regno Unito, ndr) potrebbe diffondersi, la Confederazione e i Cantoni dovrebbero finalmente sviluppare un'organizzazione forte per questi casi».       

Secondo la consigliera nazionale e presidente della Commissione della sanità Ruth Humbel (PPD/AG), il Consiglio federale non ha ragionato abbastanza in termini di scenari. Per i turisti britannici, invece, la parlamentare democristiana prova persino una certa comprensione: «Immaginatevi di essere in vacanza con la famiglia e di dover passare dieci giorni in una camera d'albergo, senza poter prendere un po' d'aria», afferma. Se fossero state almeno autorizzate delle passeggiate, aggiunge, la voglia di svignarsela sarebbe stata minore.

A suo avviso, il Cantone non può fare molto di più che condurre dei controlli a campione. «Non abbiamo un sistema come quello cinese. In una dittatura una pandemia può essere vinta con una sorveglianza totale. Da noi i cittadini devono invece seguire volontariamente le disposizioni delle autorità», conclude Humbel.     

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