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SVIZZERAArrestato (a torto) per terrorismo, deve accontentarsi di 23mila franchi

21.12.20 - 12:20
L'uomo, posto in detenzione per sei giorni, aveva chiesto un indennizzo di ca. 100mila franchi.
Keystone
Fonte ats
Arrestato (a torto) per terrorismo, deve accontentarsi di 23mila franchi
L'uomo, posto in detenzione per sei giorni, aveva chiesto un indennizzo di ca. 100mila franchi.
La corte dei reclami del Tribunale penale federale ha però respinto il suo ricorso, confermando i 23mila franchi riconosciuti dal Ministero pubblico della Confederazione.

BELLINZONA - Un uomo arrestato in pubblico nel 2017 per sospetti legami col terrorismo, ma poi rilasciato vista l'inconsistenza del caso, dovrà accontentarsi di un'indennità di 23 mila franchi. Le sue richieste di un risarcimento più pingue per essere stato esposto alla gogna pubblica sono state respinte dal Tribunale penale federale (TPF).

Il caso risale al 23 giugno 2017 dopo l'arresto di un uomo in un ristorante di Losanna. Una perquisizione domiciliare aveva destato il sospetto che appartenesse a un'organizzazione terroristica. Il giorno dopo, il ricorrente era stato a sua volta fermato mentre si trovava in un parcheggio ubicato sull'area di un centro commerciale a Aubonne (VD) e posto in detenzione per sei giorni.

Il caso si è poi sgonfiato e, nel dicembre dello stesso anno, il Ministero pubblico della Confederazione aveva archiviato il dossier, riconoscendo un indennizzo di 23mila franchi.

Un decisione contro la quale l'uomo ha interposto ricorso, chiedendo indennità per danno economico e torto morale per poco più di 100 mila franchi. Domandava anche la pubblicazione su quattro quotidiani romandi di un comunicato in cui si precisava la sua estraneità ai fatti.

Pur riconoscendo che l'arresto in pubblico e la lunghezza del procedimento possano costituire un grave attentato alla personalità, la corte dei reclami del TPF ritiene che non debbano essere presi in considerazione tutti i fastidi generati da un procedimento penale. Stando ai giudici, infatti, l'anonimato dell'uomo è stato rispettato e non è stato oggetto di un'attenzione mediatica esagerata. Anche la presunzione di innocenza non è stata messa in discussione.

Nelle considerazioni dei giudici di Bellinzona, il MPC ha tenuto conto nel fissare l'indennizzo del grave attentato alla personalità, ma esso dispone di una certa libertà di manovra e nulla indica che avrebbe dovuto aumentare la somma. Quanto alla pubblicazione sui giornali, secondo il TPF i media hanno dato ampio risalto all'innocenza del ricorrente: una nuova pubblicazione è quindi superflua. Questa decisione è definitiva.

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