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«Meno operazioni, ma no al divieto»

LUCERNA «Meno operazioni, ma no al divieto»

06.11.20 - 15:52
Lo chiedono le strutture ospedaliere della Svizzera centrale
tipress (archivio)
Fonte ats
«Meno operazioni, ma no al divieto»
Lo chiedono le strutture ospedaliere della Svizzera centrale
Questi interventi, sottolineano, non possono essere rinviati all'infinito, ma è necessario eseguirli prima che le condizioni di un paziente si acuiscano.

LUCERNA  - Gli ospedali della Svizzera centrale non vogliono un divieto degli interventi non urgenti, com'è avvenuto in primavera. I sei cantoni interessati coordinano tuttavia l'offerta di cura ai pazienti Covid e ridurranno il numero di interventi chirurgici in base alle necessità.

In tutti e sei i cantoni (ossia UR, SZ, LU, OW, NW, ZG) gli interventi chirurgici non urgenti potranno essere posticipati se il numero di pazienti Covid dovesse aumentare fino ad esaurire la capacità di posti letto. Un divieto generale degli interventi elettivi non è tuttavia considerato né appropriato né necessario, scrive oggi in una nota la Conferenza dei direttori della sanità della Svizzera centrale (ZGDK).

Questi interventi - sottolinea la Conferenza - non possono essere rinviati all'infinito, ma è necessario eseguirli prima che le condizioni di un paziente si acuiscano.

Sulla stessa posizione si è schierato stamane anche il canton Zurigo, reagendo alle dichiarazioni del consigliere federale Alain Berset (SP), che mercoledì, in conferenza stampa a Berna, aveva criticato gli ospedali che continuano ad effettuare interventi non urgenti, riducendo i posti disponibili per i pazienti Covid.

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