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SVIZZERACoronavirus: la gastronomia potrebbe perdere 100'000 posti di lavoro

27.10.20 - 10:37
È l'allarme lanciato oggi dal presidente di GastroSuisse. Si temono nuove restrizioni per il settore
Archivio Keystone
Fonte ATS
Coronavirus: la gastronomia potrebbe perdere 100'000 posti di lavoro
È l'allarme lanciato oggi dal presidente di GastroSuisse. Si temono nuove restrizioni per il settore

ZURIGO - La pandemia di Covid-19 rischia di far piombare il settore svizzero della ristorazione in un periodo drammatico: se non si fa nulla, nell'immediato futuro il ramo potrebbe perdere fino a 100'000 posti di lavoro, ha avvertito oggi il presidente di GastroSuisse, Casimir Platzer, in una conferenza stampa a Zurigo.

Con il crescente numero di restrizioni imposte per motivi sanitari, le entrate sono crollate e molti stabilimenti hanno dovuto chiudere, ha detto Platzer. Circa due quinti potrebbero non superare l'inverno. «In molte realtà i crediti Covid sono finiti», ha continuato. «Numerosi imprenditori non hanno più alcuna prospettiva», dopo buoni mesi estivi, la seconda ondata ha fatto ripiombare le attività in una situazione molto difficile.

Difficoltà anche in campagna - Anche la consigliera nazionale Esther Friedli (UDC/SG), attiva nel settore, ha pochissimi clienti: «Ciò che abbiamo vissuto negli ultimi dieci giorni mi colpisce molto», ha detto. «La maggioranza delle persone evita i ristoranti. Il fatturato è crollato».

Non si tratta di un problema che riguarda solo le grandi città, ma anche le realtà di campagna. Le persone - ha sostenuto - continueranno a incontrarsi in ogni caso, ma semplicemente lo faranno a casa e non in locali pubblici.

Nuove misure - Per mercoledì sono attesi nuovi annunci del Consiglio federale riguardanti ulteriori misure di lotta all'epidemia di coronavirus e la ristorazione segue con attenzione l'evolvere della situazione, poiché potrebbe essere coinvolta direttamente.

Platzer è preoccupato: «Spero che il governo non affossi completamente il settore», ha detto, temendo in particolare un nuovo lockdown o una qualche versione di quest'ultimo in tono minore. Una tale situazione porterebbe a un'ondata di fallimenti. «Abbiamo comprensione per alcune misure», ha continuato, ma il pericolo di contagio nella gastronomia è irrisorio, ha sottolineato, affermando che i concetti di protezione funzionano.

Il ramo gastronomico chiede interventi di sostegno, un vero e proprio piano di salvataggio. Servono in particolare misure per i casi di rigore, così come un ampliamento del lavoro ridotto.

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