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SVIZZERA«Lavorate da casa e usate la mascherina»

16.10.20 - 13:59
Oggi in Svizzera sono stati segnalati 3'105 nuovi casi di coronavirus. Masserey: «La situazione è seria»
Keystone
«Lavorate da casa e usate la mascherina»
Oggi in Svizzera sono stati segnalati 3'105 nuovi casi di coronavirus. Masserey: «La situazione è seria»
Gli esperti della Confederazione ribadiscono che bisogna agire per evitare il peggio: «Questo aumento dei casi è uno choc»

BERNA - «Mancano cinque minuti a mezzanotte». Così ha esordito ieri la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga in una conferenza stampa che ha avuto luogo a seguito di un incontro sulla pandemia di coronavirus tra il Governo federale e i Cantoni.

Il nostro paese è confrontato con una seconda ondata: ieri a livello nazionale sono stati segnalati 2'613 nuovi casi accertati, mentre oggi erano ben 3'105. Ecco quindi che Sommaruga ha richiamato la popolazione a una maggiore disciplina nel rispetto del distanziamento sociale e delle accresciute norme igieniche. L'obiettivo: evitare un secondo lockdown.

Oggi gli esperti della Confederazione fanno il punto della situazione nell'ambito di una conferenza stampa in cui sono previsti gli interventi di Virginie Masserey (capo della sezione Controllo delle infezioni UFSP), Rudolf Hauri (presidente dell’Associazione dei medici cantonali), Martin Ackermann (presidente della Task force Covid-19 della Confederazione) e Boris Zürcher (capo della Direzione del lavoro della SECO).

«La situazione è seria» - «Il numero delle nuove infezioni aumenta rapidamente, come pure il numero delle nuove ospedalizzazioni (oggi erano 68)» ha affermato Virginie Masserey, sottolineando che però la curva dei nuovi contagi non è comparabile con quella della prima ondata, in quanto attualmente vengono testate molto più persone. Si può però fare un confronto con il numero delle ospedalizzazioni e dei decessi. «La situazione è molto seria» ha aggiunto. «Ma sarà fatto tutto il possibile per non tornare a una “situazione straordinaria”».

È il momento di agire - Ora è però il momento di agire e di rispettare tutte le misure, perché «bisogna agire presto» per evitare il peggio, ha ricordato Masserey. «Nessuna misura è efficace al 100%, ma ognuna è importante». Quindi vanno rispettate le distanze, vanno evitati gli assembramenti. «La mascherina va indossata correttamente e nelle situazioni in cui non è possibile mantenere le distanze». E Masserey ha sottolineato che anche il contact tracing è fondamentale, quindi il rispetto d'isolamento e quarantena. Come pure l'impiego dell'app SwissCovid. E proprio a proposito di SwissCovid, attualmente l'aumento dei contagi è accompagnato da un aumento dei download dell'app, come segnala Masserey.

L'aumento? «Uno choc» - Martin Ackermann ha manifestato la preoccupazione della Task force Covid-19 della Confederazione: «Questo aumento è uno choc, non possiamo non fare nulla: dobbiamo rallentare la diffusione del virus». Ma per questo - ha sottolineato - è necessario l'impegno di tutti, «altrimenti ogni settimana vedremo raddoppiare il numero dei nuovi casi». Ackermann ha invitato a introdurre a livello nazionale il telelavoro e l'obbligo di mascherina negli spazi chiusi. Un'altra misura efficace è limitare gli assembramenti. Ma come mai i casi stanno aumentando così rapidamente? La causa principale è in particolare il meteo: «Passiamo molto più tempo in spazi chiusi».

Gli ospedali sono pronti - «Non ci aspettavamo che l'aumento avvenisse con tale rapidità» ha detto anche da parte sua Rudolf Hauri, presidente dell’Associazione dei medici cantonali. Hauri ha spiegato che il contact tracing sta raggiungendo il limite: per questo non si riesce più a garantire che ogni persona da contattare venga contattata nel minor tempo possibile. Per questo motivo ci si aspetta che anche i cittadini facciano la loro parte. «Nella situazione attuale è importante stabilire quali nuove misure introdurre, per esempio il telelavoro e l'obbligo di mascherina». Ma sono decisive anche le accresciute norme igieniche e il distanziamento, ha ribadito. «Sappiamo che gli ospedali sono pronti ad affrontare il momento in cui aumenteranno ulteriormente i ricoveri, lo posso assicurare». Si parla per esempio della creazione di strutture dedicate al Covid-19 (così com'era avvenuto in Ticino, ndr) e alla messa a disposizione di personale sanitario di rinforzo.

Disoccupazione e lavoro ridotto - Boris Zürcher della SECO ha fatto il punto su disoccupazione e lavoro ridotto: il diritto alla disoccupazione è stato prolungato. E anche le aziende hanno la possibilità di prolungare la misura del lavoro ridotto. «Fino alla fine dell'anno resta possibile la procedura semplificata per la richiesta», considerando che diverse migliaia di aziende beneficiano ancora della misura. Sinora sono state versate indennità per lavoro ridotto per 7,7 miliardi di franchi. «Dobbiamo riuscire a prendere in mano la situazione, per evitare ulteriori costi».

Nonni e nipotini - La scorsa primavera la popolazione era stata invitata a non portare i bambini ai nonni. Si tratta di una questione nuovamente d'attualità? Secondo Masserey è una questione che rientra nella protezione delle categorie a rischio. E ritiene che sia una decisione che rientra nella responsabilità individuale: «Chi è a rischio si dovrebbe proteggere».

Un vaccino nel 2021 - Le autorità sanitarie si aspettano che all'inizio del 2021 in Svizzera sarà disponibile un vaccino contro il coronavirus. Ma attualmente non è possibile fornire ulteriori indicazioni, come detto da Masserey.

Alla domanda se questa seconda ondata sarà peggiore rispetto alla situazione in primavera, Ackermann ha risposto che non abbiamo una «prospettiva scientifica al riguardo», e ha poi aggiunto: «Tuttavia, attualmente sappiamo molto di più di questo virus rispetto alla primavera e stiamo lavorando intensamente alla ricerca di un vaccino». Ma siamo davvero in una seconda ondata? ha chiesto un giornalista.  «Questo potremo dirlo solo più avanti» ha risposto Masserey.

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