Secondo un sondaggio, soltanto una minoranza dei lavoratori non intende proteggersi contro il coronavirus
Lo studio è stato condotto dalla Scuola universitaria professionale bernese per conto di Travailsuisse
BERNA - Con l'accordo firmato con l'azienda statunitense di biotecnologia Moderna, la Confederazione si è assicurata 4,5 milioni di dosi di vaccino contro il nuovo coronavirus. Se supererà il test clinico, nel nostro paese potrà essere somministrato a 2,25 milioni di persone. Nel frattempo oggi la Russia ha annunciato di aver registrato il primo vaccino.
Ma siamo disposti a farcelo iniettare? Il 46% dei lavoratori sarebbe pronto a farsi vaccinare, il 29% non ne è ancora certo e il 25% si rifiuta categoricamente. È quanto emerge da un sondaggio rappresentativo condotto dalla Scuola universitaria professionale bernese per conto di Travailsuisse, a cui hanno partecipato 1'419 persone di età compresa tra i 15 e i 60 anni. Secondo il professor Tobias Fritschi, autore dello studio, lo scetticismo sarebbe dovuto al fatto che il vaccino è ancora nella fase di sviluppo.
Il sondaggio ha anche permesso di sviluppare un indice di solidarietà, da cui emerge che la maggior parte delle persone si impegna a rispettare misure e disposizioni, non tanto per proteggere se stessi bensì gli altri. Il 35% dei lavoratori non assumerebbe invece un comportamento solidale.
Il 2% dei lavoratori intervistati nell'ambito del sondaggio ha inoltre indicato di aver contratto il coronavirus, che in rapporto alla popolazione corrisponderebbe a circa 100'000 persone.