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BERNABlack-list: «Non dobbiamo scegliere tra affari e salute»

22.07.20 - 14:05
Il punto stampa da Berna sulla situazione covid in Svizzera.
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Black-list: «Non dobbiamo scegliere tra affari e salute»
Il punto stampa da Berna sulla situazione covid in Svizzera.
I casi sono in aumento. Come lo è anche il tasso di positività. Il capo della task force covid: «L'economia si riprenderà solo se l'epidemia resta sotto controllo»

BERNA - Una raccolta firme contro l'app Swiss Covid. L'aumento, lieve ma dimostrato, dei casi di covid sul suolo nazionale. Ma soprattutto l'ingresso di 15 nuovi Paesi nella black-list dell'UFSP (che da domani conterà 42 nazioni ad alto rischio contagio). Ed anche l'uscita (in calcio d'angolo) della Svezia da questa lista. Sono solo gli ultimissimi avvenimenti gravitanti attorno alla situazione coronavirus in Svizzera.

È per parlare di questo che oggi, da Berna, si sono riuniti Stefan Kuster (nuovo direttore della Divisione malattie trasmissibili all’UFSP), Martin Ackermann (capo designato della task force scientifica nazionale COVID-19) e Julien Fiechter (vicedirettore della sezione dei Diritti politici, Cancelleria federale).

Casi e quarantene in aumento - Stefan Kuster esordisce con una panoramica della situazione covid in Svizzera. «Vediamo un aumento dei ricoveri. Ed anche un aumento del tasso di positività, cioè il rapporto tra i test positivi e il numero totale degli strisci». Ci sono inoltre più persone in quarantena, tornate da un'area a rischio. «Quasi 6000», sottolinea Kuster. Quindi aggiunge: «Il numero di casi è in aumento».

Il caso Svezia - Kuster commenta quindi la "black-list". O meglio, spiega che il numero di casi in Svezia è diminuito così tanto che il paese è stato cancellato dalla lista di quelli a rischio covid.

Si cerca il giusto equilibrio - Prende quindi parola Ackermann. La domanda più importante che si pone ora è quella della giusta strategia da adottare. «Come possiamo controllare l'epidemia arrecando il minor danno possibile all'economia?», si interroga il capo della task force covid. Quindi sottolinea: «Non dobbiamo fare una scelta tra affari e salute. L'economia si riprenderà solo se l'epidemia è controllata». Ackermann sottolinea infine l'importanza degli sforzi volti a mantenere basso il numero di casi.

È il momento delle domande dei giornalisti.

È stato detto che non è necessario preoccuparsi di circa 100 casi. Ora sono di più. Dobbiamo preoccuparci?
Kuster: «Non è un limite assoluto. L'obiettivo dovrebbe essere quello di trovarci in una situazione in cui l'economia e la società sono limitate solo in minima parte».

Controlli alle frontiere?
Ackermann: «Con il traffico ferroviario e stradale, non è possibile controllare i confini a livello nazionale».

Come intende garantire il rispetto della quarantena man mano che l'elenco delle aree a rischio continuerà a crescere?
Kuster: «L'elenco si allunga, ma le persone stanno diventando sempre più consapevoli». Quindi aggiunge: «Abbiamo già inviato diversi elenchi ai rispettivi Cantoni. Che possono multare i trasgressori. Il meccanismo funziona». Kuster evidenzia anche gli effetti preventivi dell'elenco. «Ci sono compagnie di autobus che non transitano più nelle aree a rischio perché la domanda è troppo bassa».

Cosa dicono l'UFSP e la Task Force sul requisito della mascherina nelle scuole?
Kuster: «Le mascherine sono un modo per proteggere gli studenti. È legittimo che le scuole ci pensino».
Ackermann: »Le mascherine nei luoghi chiusi proteggono gli altri, ma anche chi le indossa». Se queste debbano essere introdotte nelle scuole, per il capo della task force è una questione politica. 

Secondo alcuni media, le compagnie aeree conserverebbero in delle scatole le note scritte a mano sui rimpatriati...
Kuster: «La digitalizzazione può migliorare. Ci sono sempre questioni relative alla protezione dei dati. Stiamo testando sistemi per ottimizzarne la raccolta».

Cosa volete dire alle persone che hanno annullato le loro vacanze in Svezia e ora il paese non è più nella "lista quarantena"?
Kuster: «Chiunque stia programmando una vacanza in questo periodo deve aspettarsi che qualcosa vada storto. È il virus a dettare l'andamento di queste cose».

L'elenco di quarantena è retroattivo?
Kuster: «Sì. Chiunque sia stato in un'area a rischio negli ultimi 14 giorni deve riferirlo. Il caso sarà analizzato singolarmente di volta in volta».

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